Iñigo de la Serna: un sindaco ambasciatore della Smart City

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Una rete di 12mila sensori sparsi in tutta la città, un “cervello” centrale che raccoglie e organizza i dati raccolti per consentire all’amministrazione di migliorare i servizi offerti, esperimenti di realtà aumentata per “prendere il polso della città” e una piattaforma per raccogliere le segnalazioni dei cittadini. Questi alcuni degli step intrapresi dalla città di Santander per diventare smart, raccontati oggi a Smart City Exhibition da Iñigo de la Serna, dal maggio 2007 primo cittadino della città del nord della Spagna che conta quasi 200mila abitanti. Una strada, quella verso la smart city, indispensabile non solo per migliorare la qualità dei servizi, ma anche per uscire dalla crisi economica.

31 Ottobre 2012

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Vanessa Postacchini

Una rete di 12mila sensori sparsi in tutta la città, un “cervello” centrale che raccoglie e organizza i dati raccolti per consentire all’amministrazione di migliorare i servizi offerti, esperimenti di realtà aumentata per “prendere il polso della città” e una piattaforma per raccogliere le segnalazioni dei cittadini. Questi alcuni degli step intrapresi dalla città di Santander per diventare smart, raccontati oggi a Smart City Exhibition da Iñigo de la Serna, dal maggio 2007 primo cittadino della città del nord della Spagna che conta quasi 200mila abitanti. Una strada, quella verso la smart city, indispensabile non solo per migliorare la qualità dei servizi, ma anche per uscire dalla crisi economica.

Ingegnere e grande comunicatore, il sindaco spagnolo, che a 41 anni è già al suo secondo mandato, crede fermamente nel progetto delle Smart City, tanto di aver fatto di Santander uno dei migliori esempi a livello nazionale ed internazionale. De la Serna è stato inoltre eletto primo presidente della Rete spagnola delle Città Intelligenti (RECI – Red Española de Ciudades Inteligentes), che si è costituita ufficialmente lo scorso giugno e che al momento comprende 24 città, tra cui Madrid e Barcellona. Tra i suoi principali obiettivi quello di stilare il Libro Bianco delle Città Intelligenti spagnole, stabilendo così la via ispanica all’innovazione. Nel frattempo, lo scorso luglio, il sindaco di Santander è stato eletto anche presidente de la Federazione Spagnola dei Municipi e delle Province (FEMP).

Su www.innovatv.it è disponibile la registrazione dell’intervento

 Vi proponiamo intanto la nostra intervista a Iñigo de la Serna che ci ha illustrato il modello di Smart City che sta realizzando nella sua città, nonché gli obiettivi della Rete spagnola delle Città Intelligenti. 

Qual è la visione di Smart City che state sviluppando a Santander e quali i progetti che avete realizzato finora?

A Santander consideriamo la Smart City come un’opportunità per migliorare la qualità di vita nelle città grazie all’innovazione, seguendo due linee d’azione. Da un lato, le nuove tecnologie ci aiutano a coordinare in modo intelligente, efficiente e sostenibile tutti i servizi che, come pubblica amministrazione, offriamo ai cittadini. Dall’altro, ogni passo avanti che facciamo in questo senso è una nuova opportunità per rendere la città più dinamica, creare ricchezza tramite l’introduzione di nuovi modelli di business e, di conseguenza, posti di lavoro. Considerate queste premesse, il Comune di Santander ha avviato un percorso per diventare davvero una Smart City partecipando a vari progetti di innovazione finanziati dall’Unione Europea.

Tra i vari programmi spicca SmartSantander. Si tratta di un progetto di ricerca scientifica finanziato dalla Comunità Europea nell’ambito del VII Programma Quadro di Ricerca. I soci che partecipano insieme al comune di Santander sono SODERCAN (Società per lo sviluppo della Cantabria), le università di Cantabria (Spagna), Melbourne (Australia), Lübeck (Germania), Surrey e Lancaster (Regno Unito), il CTI (Istituto per la tecnologia del Computer e la Stampa), il CEA (Commissione per l’Energia Atomica e le Energie Alternative) francese, Telefonica, Alcatel, Ericsson e TTI Norte.

Il finanziamento globale è di 8,7 milioni di euro, di cui 2 saranno dedicati a sostenere il settore imprenditoriale, finanziando la realizzazione di esperimenti sull’infrastruttura tecnologica dispiegata lungo le strade di Santander.

Con SmartSantander, la città si è trasformata in un laboratorio urbano di nuovi prodotti tecnologici, grazie alle informazioni fornite dai circa 12 mila sensori in fase di installazione in vari punti della città.

Tramite questi sensori si possono conoscere variabili ambientali, come la temperatura, la qualità dell’aria, l’inquinamento acustico, l’intensità luminosa, l’organizzazione del traffico o il bisogno di acqua delle zone verdi, in modo da innaffiare solo quando è necessario tramite un sistema automatico di irrigazione. E questi sono solo alcuni esempi di possibili applicazioni. Le informazioni, dopo essere state analizzate, ci permettono di stabilire dei modelli di comportamento per prendere decisioni volte a una gestione più efficace di ogni servizio pubblico della città. Si tratta in concreto di creare un “grande cervello” chiamato Cloud City Center, che organizzi e colleghi tutto ciò che riguarda Santander e che apporti vantaggi all’amministrazione, ai cittadini e agli impresari, grazie alle opportunità di business che si generano.

Che cos’è la Rete Spagnola delle Città Intelligenti e quali obiettivi si pone?

Si tratta di una rete di cui fanno già parte 24 città spagnole che puntano sulle nuove tecnologie e sull’innovazione come importante mezzo per ottenere l’efficienza e la sostenibilità dei servizi offerti ai cittadini.

I 24 membri sostengono tutti quei progetti di intelligenza collettiva che aumentano la crescita e la competitività locale, la collaborazione nello sviluppo di competenze e di strategie di innovazione urbana intelligente. Si tratta, in sostanza, di creare sinergie per risparmiare risorse. La Rete di Città Intelligenti (Red de Ciudades Inteligentes) – che Santander ha l’onore di presiedere – sta facendo passi importanti verso lo sviluppo di progetti che possano essere messi in pratica da tutti i membri e che siano facilmente applicabili nelle diverse città.

Un altro degli obiettivi della RECI è il supporto economico dei progetti che consideriamo fondamentali e la creazione di formule di cooperazione tra pubblico e privato nel settore della tecnologia. In questo modo cerchiamo nuove formule di contrattazione col settore privato, che permettano di creare garanzie e dare stabilità alle imprese, così che queste possano sviluppare progetti, programmi o applicazioni in un mercato ampio, diretto non a un sola delle città spagnole ma al loro  insieme.

Quali opportunità di sviluppo offre la Smart City?

Le possibilità sono innumerevoli. Una delle nostre linee di azione consiste nell’offrire alle aziende la possibilità di lavorare su nuove applicazioni, partendo dalla base tecnologica di cui disporremo grazie alle migliaia di sensori presenti nella nostra città.

La città si sta trasformando in un laboratorio urbano e questo ci permette di sapere, ad esempio, quali parcheggi sono liberi in determinate strade e di saperlo mentre stiamo guidando. L’informazione viene fornita ai cittadini tramite pannelli posti all’entrata delle strade e contribuisce a migliorare la fluidità del traffico e a ridurre l’inquinamento diminuendo i tragitti per cercare parcheggio.

Un altro campo a cui stiamo lavorando è quello della Realtà Aumentata, tramite l’utilizzo di SmartSantanderApp. È uno strumento molto utile per cittadini e turisti, che possono così ottenere informazioni su oltre duemila punti di interesse della città, informazioni che riguardano commercio, turismo, trasporti e tempo libero. Quest’applicazione consente, ad esempio, di essere informati su quali linee d’autobus passano per una determinata fermata, dove si trova, a che distanza ci troviamo e il tempo che impiegherà l’autobus ad arrivare. Le stesse informazioni possono essere utilizzate per il servizio di affitto di biciclette o per i taxi. 

D’altra parte, i dati resi disponibili dagli oltre 4 mila sensori impiegati fino ad ora in città consentono all’amministrazione locale di migliorare vari servizi: Penso ad esempio al controllo dell’illuminazione pubblica, all’innaffiamento delle zone verdi, al servizio di raccolta rifiuti che può essere migliorato grazie ai “contenitori intelligenti”, all’installazione di nuovi sistemi di pagamento tramite cellulare.

Inoltre, a parte i sensori installati nei ripetitori, sulle facciate e sotto il suolo, ‘SmartSantander’ prevede anche l’utilizzo di sensori mobili, volti a misurare diversi parametri. Si installeranno sugli autobus e sui taxi della città nell’ambito del progetto ‘Sensado móvil’ (Rilevamento mobile, ndr.). Un nuovo progetto che include anche la partecipazione cittadina tramite il cosiddetto ‘Sensado participativo’ (Rilevamento partecipativo, ndr). Contiamo sulla collaborazione di gruppi di cittadini che volontariamente offriranno informazioni, tramite una piattaforma specifica. Potranno segnalare, ad esempio, ingorghi, rotture o danni alle infrastrutture urbane, situazioni di pericolo, per far in modo che i servizi competenti possano agire rapidamente ed efficacemente. In questo momento ci troviamo nella fase iniziale del progetto, che in un futuro si aprirà alla partecipazione dell’intera cittadinanza. 

Ringraziamo Sara Fiorentini per la consulenza nella traduzione dell’intervista

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