Servono decisioni rapide, o i dati son destinati a perdere valore

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I dati servono a cambiare le cose in meglio. C’è un sogno ricorrente: un decisore (ovvero un amministratore pubblico), con lo smartphone in mano e una serie di bot che si nutrono di dati pubblici (meglio se open data) in grado di rappresentargli in real time qualsiasi situazione monitorabile. Ma il sogno potrà diventare realtà solo quando allo strumento di analisi seguirà un’azione immediata tesa a cambiare in meglio e rapidamente ciò che i dati evidenziano.

11 Ottobre 2017

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Gianluigi Cogo, Agenda Digitale Regione Veneto

Chi affronta il tema dei dati con il giusto approccio culturale e con una visione olistica, sa perfettamente che la teoria non sempre viene applicata e, troppo spesso, i proclami sui principi, sui valori e sui risultati attesi si scontrano con la cruda realtà. Quella realtà che spesso sconta problemi di messa a terra (o execution), di finanziamenti (o fundraising) e non ultimo con l’annoso problema dell’empowerment (o culturale).

I dati sono petrolio, sono conoscenza, sono valore, sono verità. Lo abbiamo studiato, lo abbiamo interiorizzato, lo abbiamo persino condiviso con altri al fine di convincere per primi noi stessi ad usarli meglio e spesso.

Ma poi, lo facciamo? E soprattutto: agiamo di conseguenza a ciò che i dati ci indicano?

Le opportunità derivanti delle famose ‘V’ (velocità e valore in primis) presuppongono una coscienza che ancora non è diventata consapevolezza, ovvero: i dati servono a cambiare le cose in meglio!

Ciò significa che l’analisi non deve essere funzionale a se stessa. Non dobbiamo fermarci al “WOW!” Ovvero non basta prendere coscienza, ma bisogna agire di conseguenza! Solo in questo modo il valore dei dati darà i risultati attesi, ovvero cambiamenti sensibili e visibili da tutti.

Il tema dunque che vorrei portare all’attenzione del panel ‘Big Data & Analytics: quali sono le potenzialità e gli effetti sulla città?’ al prossimo ICity Lab 2017, è quello del potere decisionale e della velocità delle decisioni.

Nei miei sogni di cittadino ritorna sempre quello che vede un decisore (ovvero un amministratore pubblico), con lo smartphone in mano e una serie di bot che si nutrono di dati pubblici (meglio se open data) in grado di rappresentargli in real time qualsiasi situazione monitorabile e utile per prendere decisioni.

Quello che mi preme evidenziare è che il sogno potrebbe diventare realtà solo quando allo strumento di analisi seguirà un’azione immediata tesa a cambiare in meglio e rapidamente ciò che i dati evidenziano.

C’è una netta differenza fra l’immaginare le città resilienti ed adattive che affidano alle macchine l’onere di cambiare le cose, e l’empowerment di un decisore che in base ai dati decide di cambiare le cose con una mossa ‘politica’.

Secondo me nella prima ipotesi possiamo lasciar risolvere alle macchine problemi contingenti e meccanici: traffico, ambiente, ecc. ma è solo nella seconda ipotesi che vediamo realizzarsi il potere dei dati, ovvero la consapevolezza che diventa politica e che cambia dunque le città in meglio. Campi di applicazione? Basta la fantasia: commercio, turismo, istruzione, ecc.

Come Regione Veneto abbiamo voluto mettere al centro della nostra Agenda Digitale il ruolo fondamentale dei dati e l’accesso agli stessi da parte di chiunque voglia farne un uso ragionevole e utile (città e decisori in primis).

Proprio su questo fondamentale aspetto stiamo ora ragionando sul come elevare l’empowerment di cittadini , imprese e PA, proponendo un approccio più partecipato che attinga dalle dinamiche e dalla filosofia dell’innovazione sociale, provando a costruire assieme ai Comuni degli ‘INNOVATION LAB’ dove, con i dati al centro, poter co-disegnare e sviluppare applicazioni e servizi utili soprattutto per prendere decisioni e fare politiche pubbliche.

Per favorire questo processo nel contempo stiamo anche ripensando profondamente la nostra infrastruttura tecnologica approcciando il paradigma della API ECONOMY: vogliamo aprire i nostri sistemi di backoffice mettendo a disposizione di tutti i nostri dati attraverso delle API, per proporci realmente come una “piattaforma abilitante” di nuovi servizi pensati e realizzati da terze parti, siano esse altre Pubbliche Amministrazioni, imprese, start up incubate nei costituendi INNOVATION LAB, studenti etc. Vorremmo offrire reali opportunità per contribuire anche allo sviluppo economico del nostro territorio.

Appuntamento il 24 ottobre a Milano con il convegno Big Data & Analytics: quali sono le potenzialità e gli effetti sulla città?’ – iscriviti on line

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