Made in Italy informatico a supporto del Made in Italy produttivo. E viceversa

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Assinform lancia la tesi: l’IT costituisce la struttura portante dell’innovazione e lo strumento indispensabile per la competitività del sistema produttivo, in particolare per le filiere del Made in Italy. Industria 2015, con un progetto dedicato alle Tecnologie per il Made in Italy, ne raccoglie l’intuizione. Il recente dossier "Il Made in Italy e le tecnologie informatiche" di Assinform si focalizza su 4 macro-aree applicative strategiche per le imprese del settore: eCommerce BtoC, soluzioni BtoB, Mobile & Wireless, Web 2.0.

10 Marzo 2008

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Chiara Buongiovanni

Articolo FPA

Assinform lancia la tesi: l’IT costituisce la struttura portante dell’innovazione e lo strumento indispensabile per la competitività del sistema produttivo, in particolare per le filiere del Made in Italy. Industria 2015, con un progetto dedicato alle Tecnologie per il Made in Italy, ne raccoglie l’intuizione. Il recente dossier "Il Made in Italy e le tecnologie informatiche" di Assinform si focalizza su 4 macro-aree applicative strategiche per le imprese del settore: eCommerce BtoC, soluzioni BtoB, Mobile & Wireless, Web 2.0.

Il dossier "Il Made in Italy e le tecnologie informatiche", di Assinform in collaborazione con la School of Management del Politecnico di Milano, presentato lo scorso febbraio evidenzia le più significative e innovative soluzioni e applicazioni tecnologiche disponibili per le filiere del Made in Italy, presentando allo stesso tempo casi di eccellenza e profili delle Associazioni/Federazioni della filiera del Made in Italy. Assinform parte dai dati positivi di crescita nel settore IT per il 2007 (+ 2% vs + 1,6% del 2006) legati sostanzialmente alla domanda di PMI e famiglie/consumer, prospettando una crescita all’1,8% per il 2008 ( 0,9% per le piccole imprese). Su queste basi, le applicazioni potenziali e concrete presentate nel Dossier appaiono rilevanti in quanto costituiscono un esempio di reazione positiva alle sfide che innovazione e internazionalizzazione pongono oggi alle imprese del Made in Italy, in particolare alle PMI, ampiamente presenti nel tessuto produttivo italiano.

Dalla convinzione di Assinform che la tecnologia può assumere un ruolo chiave nei cambiamenti aziendali in termini di produzione e progettazione, di processo ed efficienza, di condivisione e gestione della conoscenza, di marketing e vendita dei prodotti e servizi nasce la collaborazione con il Politecnico dei Milano che ha fatto sua la missione culturale di incrementare la sensibilità delle imprese italiane all’utilizzo strategico delle ICT.

La tesi 
La tesi alla base del dossier Il Made in Italy e le tecnologie informatiche è che occorre valorizzare le tecnologie italiane dell’IT tramite il supporto che esse possono offrire all’industria italiana. O, per usare uno slogan: "Il Made in Italy informatico a supporto del Made in Italy produttivo, e viceversa". È convinzione dell’Associazione che questo comparto, nonostante la sua dimensione, la sua capillarità e la sua alta specializzazione, oltre che trasversalità e flessibilità, non abbia ricevuto, nel tempo, adeguata attenzione da parte del mondo politico e istituzionale.
Arriva in controtendenza il progetto Industria 2015, del Ministero per lo Sviluppo Economico, nell’ambito del quale è stata prevista un’area progettuale dedicata alle Tecnologie per il Made in Italy, alla definizione delle cui linee progettuali ha contribuito Assinform con Confindustria e le altre Federazioni della filiera del Made in Italy.

Due le principali innovazioni di sistema che si profilano all’orizzonte:

  • Un importante stanziamento pubblico destinato al supporto che le tecnologie possono fornire alla competitività della parte più dinamica del sistema economico nazionale e più esposta alla competizione mondiale;
  • La messa al centro del dibattito politico ed economico del tema dei percorsi di innovazione che coinvolgono il sistema produttivo italiano, con l’obiettivo di ampliare i mercati, far evolvere i prodotti e ottimizzare i processi, in particolare per l’area del Made in Italy.

Tre i principali vincoli su cui lavorare: domanda, soprattutto pubblica, stagnante e in parte chiusa; offerta talvolta troppo commerciale e poco capace di partecipare all’innovazione internazionale; sistema di finanziamenti non adeguato che caratterizza tutto il sistema economico nazionale e che è molto sentito anche nel comparto informatico.

Le aree applicative
La School of Management del Politecnico di Milano ha individuato delle macro aree applicative: opportunità da rendere più comprensibili e disponibili alle imprese italiane del Made in Italy, dal momento che un maggiore utilizzo delle soluzioni corrispondenti potrebbe contribuire sensibilmente a migliorarne competitività sui mercati internazionali e ad accelerarne la crescita.
Quattro le aree su cui la frontiera di innovazione e crescita Made in Italy deve avanzare:

  • Strumenti per il commercio elettronico (eCommerce Business to Consumer) e il Marketing digitale, tenendo conto che la crescita 2007 dell’e-Commerce in Italia, pur inferiore rispetto agli anni scorsi e comunque non in linea con i principali mercati occidentali, si è attestata al 30%, portando l’eCommerce B2C all’1% del totale retail.
  • Soluzioni Business-to-Business, che comprendono sia le applicazioni a supporto dell’integrazione di filiera (eSupply Chain Integration & Collaboration) sia le applicazioni a supporto dei processi di acquisto (eProcurement). Da considerarsi strumenti quali fatturazione elettronica e Hub distrettuale.
  • Soluzioni Mobile & Wireless, che includono molteplici applicazioni basate sulle reti cellulari, reti WiFi e tecnologie RFId. In particolare l’RFId diventa imprescindibile per l’enfasi crescente (anche normativo) su tracciabilità e rintracciabilità di prodotto.
  • Strumenti del Web 2.0 per arrivare all’Enterprise 2.0:fenomeno non tecnologico, risultante da progressiva evoluzione sociale e organizzativa che trova nelle nuove ICT un importante fattore di accelerazione.

Il lavoro da fare è sul fronte della domanda ma anche dell’offerta, perché se da una parte tali imprese rappresentano una componente fondamentale del nostro sistema paese, con punte di eccellenza a livello mondiale, dall’altra hanno esigenze specifiche in termini di tecnologie digitali e spesso presentano elevate barriere all’utilizzo.

 

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