Il volontariato per un nuovo modello di sviluppo.

Prima di entrare nel merito del suo intervento, Fausto Casini, che è anche presidente Anpas, compie una premessa su alcuni temi della sussidiarietà. A partire dalla riflessione che quella di tipo orizzontale viaggia su tutti i livelli istituzionali, piuttosto che essere l’ultimo gradino una volta terminata quella verticale. Manca purtroppo l’interazione con le politiche nazionali, un’assenza pesante e da colmare. Un altra premessa è che la sussidiarietà non comporta una distinzione netta dei ruoli tra responsabilità pubblica e privata, quanto una condivisione. Il rischio maggiore è infatti quello della deresponsabilizzazione, per cui quando si hanno poche risorse si fa quel che si può. La sussidiarietà si trasforma così in esternalizzazione di servizi a basso costo, che è un modo per perderne il valore, come sta accadendo con il servizio civile.
Lo snodo centrale del discorso è invece che il volontariato rappresenta una modalità di approccio al lavoro innovativo, che non solo consente al sistema di essere più includente, ma che rimarrà proprio del volontario anche nel suo ruolo di lavoratore retribuito.
E contro l’affermazione che il volontariato toglie lavoro in quanto i servizi vengono resi gratis, è necessario piuttosto combattere contro l’inefficienza dell’uso delle risorse economiche ed attivare quelle dinamiche che consentono di creare lavoro, sia volontario che retribuito. Il volontariato è dunque un tema da sviluppare non pensando che non ci sono mezzi sufficienti, bensì puntando ad un modello di sviluppo differente, in cui i cittadini, anche quando operano in sobrietà, si fanno carico dei beni comuni.