Scommettiamo sulla sussidiarietà e sulle qualità civili degli italiani.

Esiste da alcuni anni nella nostra Costituzione una novità importante, che può aiutare il nostro paese a ripartire, ed è proprio il “principio di sussidiarietà”, un termine antico per indicare che i problemi si possono risolvere insieme, con un’alleanza fra cittadini e istituzioni. Ne è convinto Luca Cordero di Montezemolo, secondo cui l’incontro tra imprenditoria e volontariato non è una stranezza considerando che per qualunque imprenditore il più grande patrimonio è rappresentato dagli uomini e dalle donne che lavorano con lui. Sono gli italiani, giacimenti di eccellenze e di risorse, animati da un grande spirito di iniziativa, chiamati oggi ad usare queste capacità, in genere destinate all’interesse privato, per i beni comuni. Sempre più in direzione di un’Italia dei cittadini attivi e del volontariato che è già una realtà concreta e attuale, come dimostrano i premi che si stanno per assegnare.
La sussidiarietà può rappresentare una sorta di “manutenzione civica” del nostro paese, un enorme valore aggiunto sia sotto il profilo economico, sia nella produzione di “capitale sociale. Essa apre inoltre la strada ad unanuova cittadinanza e ad nuovo modo di essere delle amministrazioni pubbliche che, lungo la strada dell’efficienza e del merito, non possono più limitarsi a svolgere le loro funzioni di regolazione ed erogazione. Devono piuttosto “favorire” le autonome iniziative dei cittadini per il bene comune, in quella che è l’essenza della sussidiarietà espressa nell’art. 118 della Costituzione, in una collaborazione fra soggetti pubblici e privati che diventi una forma di “amministrazione condivisa”. Con l’auspicio che tale principio sia sempre di più un tema centrale per lo sviluppo del nostro paese.