Intervento di Dino Pedreschi a FORUM PA 2014

Nel mondo che abitiamo oggi abbiamo l’opportunità di osservare da vicino e misurare il funzionamento della società attraverso i “big data”, le briciole digitali che le nostre attività quotidiane lasciano per effetto del nostro uso dei sistemi ICT. Briciole che registrano la nuda verità sui comportamenti individuali e collettivi con una precisione senza precedenti, in modo che le diverse dimensioni della nostra vita sociale trovano un’immagine riflessa nello specchio digitale: desideri, opinioni, stili di vita, movimenti, relazioni.

Sicuramente questo nuovo percorso ha forti ripercussioni su molti aspetti etici: privacy e protezione dei dati personali (chi può accedere ai miei dati?), proprietà e sfruttamento dei dati (Di chi sono i miei dati?  Per quali scopi vengono usati?), trasparenza (Chi può fare cosa con I miei dati?), consapevolezza e conoscenza di sé (Come posso accedere alla conoscenza nascosta nei miei dati), monopoli ed asimmetrie (come controbilanciare il potere delle grandi corporation della conoscenza). Ma nel nostro mondo interconnesso, pieno di nuovi rischi e di nuove opportunità, non possiamo permetterci di perdere la conoscenza offerta dai Big Data; dobbiamo assolutamente trovare un nuovo ecosistema socio-tecno-legale in cui la conoscenza sia un bene comune: sicuro, di qualità e alla portata di tutti.

Nel mio intervento discuterò attraverso esempi concreti le opportunità offerte dai big data, open o meno, in termini di servizi innovativi per la PA, per i decisori e per i cittadini, in contesti quali mobilità e traffico, smart cities e smart communities, coinvolgimento e partecipazione, comprensione della complessità sociale.