Un nuovo modello di procurement pubblico

Gli acquisti della PA italiana valgono 130 miliardi di euro, pari all’8,4% del PIL. Una cifra importante a fronte della quale è fondamentale intervenire per eliminare o quanto meno ridurre quei fenomeni di frammentazione e mancata organizzazione, che in passato hanno minato l’efficienza della PA ed hanno costituito un humus ideale per nascondere fenomeni più o meno espliciti di clientelismo o corruzione.

Il digitale può fare tantissimo per trasformare i processi di procurement pubblico in ogni loro fase rendendoli più veloci, efficienti e trasparenti. Ma la relazione tra procurement e digitalizzazione è ben più complessa: oltre ad essere leva di trasformazione del procurement, il digitale è esso stesso oggetto di procurement pubblico. Gli acquisti di tecnologie digitali per la PA valgono oggi 5,6 miliardi di euro una cifra che di per sé vale poco più del 4% totale degli acquisti, ma la cui efficacia è essenziale per abilitare quella modernizzazione di cui la nostra PA ha profondamente bisogno per garantire la sua qualità e sostenibilità.

In questo convegno si parlerà anche del  Piano triennale per l’informatica nella PA: di prossima introduzione e a regime dal 2017, definirà una roadmap di investimenti da realizzare, obiettivi di spesa da raggiungere e indicazioni per riqualificare, in investimenti a valore aggiunto, il taglio delle spese correnti in tecnologie digitali.