Anagrafe Nazionale Unica: la soluzione per semplificare i processi nella Pubblica Amministrazione

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ANPR: un progetto di innovazione che permetterà finalmente di avere una anagrafe centrale unica, al posto delle 8.000 anagrafi dislocate in ciascun comune italiano, consentendo così di semplificare e rendere meno costosa l’organizzazione della PA. Per i dettagli tecnici si rimanda ai due seminari on line che FPA ha organizzato in collaborazione con Team per la Trasformazione Digitale, l’Agenzia per l’Italia Digitale e ANUSCA (l’Associazione Nazionale degli Ufficiali di Stato Civile e d’Anagrafe)

15 Novembre 2017

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Patrizia Di Genova

Avete mai pensato perché ogni volta che andate ad uno sportello pubblico vi vengono chiesti i dati anagrafici, il vostro indirizzo di residenza o i dati dei vostri familiari? Oppure perché certe operazioni le potete fare esclusivamente dal Comune di residenza?
Per un motivo molto semplice: non esiste ancora un’anagrafe unica centralizzata a cui gli enti pubblici possono rivolgersi per accedere alle informazioni di ciascun cittadino. Ad oggi le nostre identità sono distribuite in 8.000 anagrafi diverse: ogni Comune gestisce la propria individualmente servendosi di software che comunicano con alcuni sistemi centrali ma non tra di loro, anche se rappresentano l’unica fonte certa per tutti i dati anagrafici, come i dati di nascita, residenza e composizione del nucleo familiare.

Ma non solo.

Vi è mai capitato di dover fare un cambio di residenza? il nuovo Comune deve mandare al precedente una comunicazione che viene letta e processata manualmente. In Italia questo avviene circa sette/otto mila volte al giorno. Immaginando che ogni operazione richieda un minimo di dieci minuti, questa attività costa ai nostri Comuni almeno 14milioni di euro l’anno. E, naturalmente, va ad aggiungersi alle tante altre attività e operazioni che ad oggi devono essere processate a mano. Tutto questo porta anche a considerare che la gestione manuale di trascrizioni, la loro frammentazione e la mancanza di sincronia tra i database nazionali generano un problema di qualità e correttezza dei dati.

Con ANPR tutto cambia.

La normativa italiana ha previsto la realizzazione dell’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente – ANPR – presso il Ministero dell’Interno: è un’unica banca dati nazionale nella quale far confluire i dati anagrafici di tutti i residenti in Italia e degli italiani residenti all’estero, che risultano registrati all’Anagrafe Italiani Residenti all’Estero – AIRE.
È un progetto di innovazione molto importante per il nostro Paese, che permetterà finalmente di avere una anagrafe centrale unica, consentendo così di semplificare e rendere meno costosa l’organizzazione della PA. Attraverso l’integrazione dei sistemi informativi pubblici e la semplificazione dei processi amministrativi, questo progetto favorisce il processo di digitalizzazione della PA ed il conseguente miglioramento dei servizi a cittadini, imprese e pubbliche amministrazioni, riducendone anche i costi.

Svincolare il domicilio elettronico dall’Anagrafe consentirebbe di rispettare quanto previsto dal nuovo CAD, per il quale ogni comunicazione tra PA e cittadino debba avvenire per via telematica. Il nuovo Cad regola il diritto di ogni cittadino iscritto all’ANPR di essere identificato dalla pubblica amministrazione attraverso l’identità digitale e di eleggere un proprio domicilio digitale.

L’ANPR permette la realizzazione di altre innovazioni collegate all’identità del cittadino e al suo rapporto con la PA, come: il Domicilio digitale, l’Anagrafe Nazionale degli Assistiti (ANA), il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) e il Censimento permanente.

L’istituzione dell’ANPR si realizza nel rispetto dei provvedimenti normativi emanati dal Ministero dell’Interno, responsabile del progetto, e che vede il coinvolgimento di ANCI, Agenzia delle entrate, Regioni, Agenzia per l’Italia Digitale, Unità di missione, Garante per la Privacy, Funzione Pubblica, ISTAT. Per la realizzazione tecnica di questo progetto il Ministero dell’Interno ha la collaborazione di Team per la Trasformazione Digitale e Sogei.

La fase pilota ha coinvolto 27 Comuni e il sistema è stato collaudato positivamente nel maggio 2016: da ottobre 2016 ad oggi i comuni subentrati in ANPR sono 22 e c’è ancora molto da fare. Vanno considerati quasi 800 Comuni in una fase di pre-subentro – ovvero stanno effettuando gli ultimi test sulla loro anagrafe per correggere eventuali anomalie nate dal passaggio ad ANPR – , altri 2.000 Comuni che hanno iniziato a fare test di correttezza e, infine, i molti fornitori di servizi tecnologici e anagrafici che stanno facendo test di integrazione sui Comuni pilota o che hanno prodotti che supportano l’integrazione. L’obiettivo è quello di passare dai pochi Comuni che periodicamente migrano ad ANPR, a un processo continuo che consenta di far migrare decine di Comuni alla settimana. E possiamo riuscirci soltanto con l’aiuto di tutte le software house e dei Comuni, e con il supporto delle Istituzioni.

A livello normativo, per permettere la realizzazione dell’ANPR sono stati emanati il DPCM del 23 agosto 2013, n.109, che prevede le modalità di funzionamento del sistema, e il DPCM 10 novembre 2014, n. 194 che riporta le modalità di subentro, individua i campi relativi ai dati contenuti nell’ANPR, misure di sicurezza e servizi messi a disposizione dei Comuni. Il processo, che è sempre stato lento sin dall’inizio, è stato velocizzato a seguito dell’intervento funzionale sul sistema ANPR realizzato da Sogei, per sbloccare lo stato d’impasse in cui si trovavano la maggior parte dei comuni e il Ministero dell’interno con la circolare n.13 del 29 luglio 2016 ha sollecitato i Comuni a completare le attività necessarie per il subentro dei dati anagrafici dalle banche dati locali ad ANPR , quindi mantenendo i propri data base integrando i dati su ANPR, di confermare le modalità di accesso scelte e di completare un questionario per aggiornare il piano di dispiegamento di ANPR negli stessi Comuni. Questo sistema ha permesso infatti di continuare a lavorare su sistemi rodati, pur proseguendo nella migrazione ad ANPR, senza ostacolare l’erogazione dei servizi al cittadino.

Ma cosa devono saper fare esattamente i Comuni?
In teoria il processo è semplice: Il Ministero dell’Interno con la circolare n. 13 del 2016, fornisce le informazioni operative per il subentro di ANPR alle anagrafi comunali. L’ANPR Digitale si basa su un database centralizzato. Ogni comune può accedere ai dati dei propri residenti direttamente connettendosi con il database centrale (DATABASE ITALIA).

ANPR non è solo una banca dati ma un sistema integrato che consente ai Comuni di svolgere i servizi anagrafici, di consultare o estrarre dati, monitorare le attività ed effettuare statistiche.

L’ANPR consentirà di:
  • evitare duplicazioni di comunicazione con le Pubbliche Amministrazioni;
  • garantire maggiore certezza e qualità al dato anagrafico;
  • semplificare le operazioni di cambio di residenza, emigrazioni, immigrazioni, censimenti, e molto altro ancora.
Il processo tecnico verrà spiegato due seminari on line che FPA ha organizzato in collaborazione con Team per la Trasformazione Digitale, l’Agenzia per l’Italia Digitale e ANUSCA (l’Associazione Nazionale degli Ufficiali di Stato Civile e d’Anagrafe), rivolti a tutti coloro che sono operativamente impegnati nell’ attività di subentro.

Si tratta di acquisire conoscenze e competenze fondamentali per contribuire alla realizzazione di questo progetto e l’invito di FPA a seguire i webinar è rivolto a tutti coloro che sono direttamente o indirettamente coinvolti nel processo di realizzazione dell’ANPR.

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