Come migliorare l’informazione digitale in Sanità

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Costruire ambiti e strumenti di buona informazione non è un progetto da poco, vanno creati operatori qualificati che abbiano familiarità con il mondo della scienza e con quello dell’informazione, in particolare della web communication. Un’informazione scientifica capace di parlare ad utenze differenziate

19 Febbraio 2016

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Pierosandro Tagliaferri, Docente di Oncologia Medica, Università Magna Graecia di Catanzaro

Il web rappresenta una inesauribile fonte di informazione in Sanità. Se da una parte sono spesso disponibili sul web articoli peer-reviewed su dati appena presentati ai massimi convegni internazionali, che permettono l’acquisizione di informazioni di alto rilievo e qualità in tempo reale, vi è anche una grossa quantità di informazioni spesso di bassa qualità o addirittura pericolose. Queste informazioni possono ingenerare false aspettative magari su temi altamente sensibili ed in utenti in grave condizione di fragilità.

Cosa fare in Sanità digitale? Ritengo che vi siano molte opportunità e che le società scientifiche possano giocare un ruolo importante, accanto a soggetti istituzionali.

Credo che nel nostro Paese vi sia un importante limite. Non siamo pronti alla divulgazione scientifica su larga scala. La possibilità di fornire un’informazione differenziata sulla base della tipologia dell’utenza che possa presentare un contenuto a livelli diversificati rappresenta una grande istanza culturale.

La “buona” divulgazione scientifica, la capacità di comunicare in tempo reale le informazioni nella chiave di lettura corretta è uno dei grandi challenge culturali della modernità.

Costruire ambiti e strumenti di buona informazione non è un progetto da poco. Vanno creati operatori qualificati, che abbiano familiarità con il mondo della scienza e con quello dell’informazione, in particolare della web communication. Credo che questo salto di qualità dell’informazione scientifica, con la capacità di parlare ad utenze differenziate sarà importante anche nella costruzione della PA digitale.

Impariamo tutti a comunicare e ricordiamo che divulgazione non significa basso rigore scientifico. Che tristezza vedere libri italiani che affrontano temi di grande rilievo e non presentano bibliografia. Siamo ancora all’Ipse dixit… Che tristezza.

Io credo che sia venuto un momento di effettuare un salto di qualità e ritengo esistano le professionalità giuste. Diamo loro spazio e motivazione. E’ anche una grande opportunità professionale per giovani preparati. E quelli per fortuna non mancano. Come purtroppo non mancano i tromboni che sanno tutto e magari ce li ritroviamo sindaci o ministri. Ma questa è un’ altra storia…

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