Ecco perché dobbiamo aspettare per avere una PA senza carta

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Le ragioni di tale sospensione, mal digerita specialmente da coloro che già stavano portando avanti un discorso di adeguamento, sono sia di ordine tecnico che politico-strategico. Naturalmente nell’ottica di rivisitazione dell’intero CAD alla luce del Regolamento e-IDAS diventa inevitabile apportare alcune modifiche e/o integrazioni delle stesse regole tecniche visto che il Regolamento comunitario, entrato direttamente in vigore il 1 luglio 2016, nel disciplinare concetti come l’identificazione e l’autenticazione elettronica

13 Settembre 2016

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Michele Iaselli, Ministero della Difesa e docente di informatica giuridica presso la LUISS

Ha fatto molto discutere presso gli addetti ai lavori la disposizione di coordinamento del decreto di riforma del Codice dell’Amministrazione Digitale (CAD) approvato dal Consiglio dei Ministri il 10 agosto scorso ed ormai di imminente pubblicazione in G.U. che sospende l’obbligo per le amministrazioni pubbliche di adeguare i propri sistemi di gestione informatica dei documenti, di cui all’articolo 17 del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 13 novembre 2014, fino all’adozione del decreto ministeriale, che entro quattro mesi dalla data di entrata in vigore della riforma del CAD dovrà aggiornare e coordinare le regole tecniche previste dall’articolo 71 del decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82.

In realtà le ragioni di tale sospensione, mal digerita specialmente da coloro che già stavano portando avanti un discorso di adeguamento, sono sia di ordine tecnico che politico-strategico.

Innanzitutto dobbiamo evidenziare che le regole tecniche dettate dal DPCM del 13 novembre 2014 rappresentano un elemento fondamentale per la gestione e la conservazione sicura e corretta del documento informatico. Il Decreto, difatti, stabilisce tutte le modalità con le quali produrre un file digitale che abbia pieno valore legale, che si tratti di un certificato o di qualsiasi altro atto amministrativo. Naturalmente nell’ottica di rivisitazione dell’intero CAD alla luce del Regolamento e-IDAS diventa inevitabile apportare alcune modifiche e/o integrazioni delle stesse regole tecniche visto che il Regolamento comunitario, entrato direttamente in vigore il 1 luglio 2016, nel disciplinare concetti come l’identificazione e l’autenticazione elettronica dedica una particolare attenzione proprio alle firme elettroniche, al c.d. sigillo elettronico, alla validazione temporale elettronica, ai servizi elettronici di recapito certificato ed agli stessi effetti giuridici del documento elettronico dove proprio il principio di “neutralità tecnologica” rispetto alla forma elettronica di un documento ha creato non pochi problemi agli estensori della riforma del CAD.

Inoltre non va dimenticato che particolare attenzione viene rivolta dal Regolamento anche ai prestatori di servizi fiduciari qualificati e non qualificati che devono rispettare determinati requisiti, assumono specifiche responsabilità in caso di danni causati per dolo o negligenza e sono sottoposti al controllo di organismi di vigilanza ed a specifiche verifiche da parte di organismi di valutazione della conformità.

Come non attendersi una pausa di riflessione dopo un simile impatto con il nostro ordinamento di tali disposizioni i cui effetti forse non sono chiari nemmeno agli addetti ai lavori?

Inoltre, come sempre accade negli ultimi tempi, specialmente in questo delicato settore della digitalizzazione in ambito pubblico con l’ormai imminente scadenza del fatidico termine del 12 agosto pochissime erano state le amministrazioni che stavano quantomeno cercando di adeguarsi, per cui la sospensione è stata vista come un’autentica manna dal cielo.

Il vero problema a parere di chi scrive è un altro e può racchiudersi nella proposizione di alcune domande che spero presto possano trovare risposta: quali saranno queste nuove regole tecniche contenute nel prossimo decreto ministeriale? Dovremo realmente aspettare solo 4 mesi? Fino a quando durerà la sospensione dell’efficacia del DPCM del 13 novembre 2014? Avremo mai un quadro chiaro ed esauriente degli aspetti tecnici connessi alla formazione, archiviazione e trasmissione dei documenti informatici? Possibile che nel nostro paese la soluzione a tali problematiche viene sempre trovata in rinvii e sospensioni?

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