Friuli Venezia Giulia: ddl su Open Data per sostenere imprese e sviluppo

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Per iniziativa dell’assessore alla Funzione pubblica Paolo Panontin, la Giunta regionale sta predisponendo un disegno di legge che, nel contesto dello sviluppo delle Tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT-Information and Communication Technology) e della cosiddetta ‘Agenda Digitale’, garantisca ulteriore apertura e trasparenza all’operato della Pubblica Amministrazione.

24 Febbraio 2014

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Redazione FORUM PA

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Per iniziativa dell’assessore alla Funzione pubblica Paolo Panontin, la Giunta regionale sta predisponendo un disegno di legge che, nel contesto dello sviluppo delle Tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT-Information and Communication Technology) e della cosiddetta ‘Agenda Digitale’, garantisca ulteriore apertura e trasparenza all’operato della Pubblica Amministrazione. "L’iniziativa – spiega l’assessore – nasce dalla convinzione che i dati e le informazioni presenti negli archivi pubblici siano un patrimonio della collettività e che, se opportunamente gestiti, rappresentino un volano per lo sviluppo economico e l’innovazione sociale".
Con il ddl "intendiamo compiere un ulteriore passo avanti verso il nuovo paradigma amministrativo in cui acquista un ruolo strategico la pratica che prende il nome di ‘Open Data’, che consiste nel rendere i dati delle amministrazioni pubbliche accessibili a tutti sul web, in formato aperto, senza restrizioni di copyright, brevetti o altre forme di controllo. Chiunque potrà accedere alle banche dati della Pubblica Amministrazione e riutilizzarne i dati e le informazioni, anche a fini commerciali".
"Gli ‘Open Data’ rappresentano oggi la materia prima, il petrolio, delle aziende innovative e a forte tasso tecnologico. Rendere obbligatoria la messa a disposizione di questa materia prima da parte della Regione e della Pubblica Amministrazione in generale diventa anche un modo per sostenere le nostre imprese, in particolare quelle giovanili". "Naturalmente la valorizzazione del patrimonio informatico pubblico porterà benefici sotto diversi aspetti: nell’ambito di mercati già esistenti o nuovi, creerà servizi a valore aggiunto, con vantaggi di tipo economico; contribuirà ad un miglioramento delle scelte pubbliche in un quadro di e-governance e trasparenza; consentirà forme più sofisticate di partecipazione dei cittadini".

 

Fonte: Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia

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