Politiche regionali europee: il caso Calabria

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Vi è una chiara volontà della Regione Calabria di cambiare rotta rispetto al passato e di concepire l’attuazione delle politiche regionali europee come occasione per innovare la programmazione regionale nel suo complesso. Nella costruzione di questo rinnovato percorso si è partiti da un’accurata analisi dei punti di debolezza dei passati cicli di programmazione di sviluppo

1 Dicembre 2017

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Paolo Praticò, Direttore Generale dipartimento programmazione nazionale e comunitaria, Regione Calabria

Si sa che la Calabria è una delle regioni italiane che presenta maggiori difficoltà in termini di sviluppo e coesione economica, nonostante una lieve crescita del PIL pro capite e il recupero di alcuni importanti settori produttivi (manifatturiero, edile, servizi) la situazione complessiva è ancora preoccupante soprattutto per gli elevatissimi tassi di disoccupazione.

Il quadro delle risorse gestite direttamente dalla Regione, dedicate alle politiche di coesione e sviluppo, si presenta articolato e corposo (circa 4,2 miliardi di euro tra fondi Por, programmazione complementare, fondo sviluppo e coesione), ma non così rilevante se parametrato alla spesa ordinaria.

Questo dato di partenza, unito a una chiara volontà del governo regionale di costruire politiche di lungo periodo e non progetti “spot”, ci ha indotto a cambiare rotta rispetto al passato e a concepire l’attuazione delle politiche regionali europee come occasione per innovare la programmazione regionale nel suo complesso.

Nella costruzione di questo rinnovato percorso siamo partiti da un’accurata e, mi sia consentito, coraggiosa analisi dei punti di debolezza dei passati cicli di programmazione che possiamo così sintetizzare:

  • primato dell’amministrazione sul cittadino e necessità per cittadini e imprese di mediazione amministrativa, con conseguenti lungaggini e diseconomie nel processo decisionale pubblico;
  • livelli di partecipazione molto spesso meramente formali e comunicazione a una via (dall’amministrazione all’impresa/cittadino e raramente al contrario);
  • debolezza nelle strategie e nella definizione delle policy quindi frammentazione (interventi puntuali, talvolta di pregio ma raramente integrati e sostenibili);
  • scarso accesso di cittadini e stakeholder alle informazioni pubbliche, sia quelle inerenti alle opportunità generate dalla programmazione europea, sia quelle riguardanti l’andamento e i risultati della programmazione.

L’analisi, aperta e sincera, dei fattori ostativi il processo di sviluppo ci ha aiutato a cambiare metodo in questa direzione:

  • visione manageriale dell’azione amministrativa: abbiamo concentrato la programmazione su alcune rilevanti questioni e per ciascuna abbiamo costruito un progetto strategico (“Progetto Strategico CalabriaCompetitiva”, che aiuta le imprese calabresi a diventare più innovative, più aperte, più grandi e più competitive; “Progetto Strategico CalabriaInnova”, che punta a rafforzare il sistema dell’innovazione regionale sostenendo le imprese, i centri di ricerca e le università impegnati in settori e ricerche d’avanguardia; “Progetto Strategico CalabriaImpresa.eu”, che offre strumenti digitali alle imprese per la gestione telematica dei bandi e degli avvisi; “Progetto Strategico CalabriaAltaFormazione”, che punta a valorizzare il ruolo del sistema dell’alta formazione garantendo maggiori opportunità per i giovani calabresi, rafforzando la capacità di sviluppare ricerca di eccellenza e valorizzando i percorsi di specializzazione dei giovani ricercatori) con obiettivi e indicatori definiti. I vari settori regionali hanno lavorato alla pianificazione degli investimenti e oggi la Regione si è finalmente dotata di piani settoriali, tra cui: il Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti, il Piano dei Trasporti, il Piano Regionale di contrasto alla Povertà, le linee di indirizzo del Piano regionale per le politiche attive del lavoro.
  • Trasparenza e digitalizzazione delle procedure di accesso ai fondi: per consentire la riduzione dei costi di transazione e garantire ampio accesso alle informazioni, tutti i bandi sono pubblicati sul portale calabriaeuropa.regione.calabria.it in preinformazione per consentirci di registrare e valutare suggerimenti e proposte. Le domande di accesso ai fondi sono completamente digitalizzate, ciò rende possibile un puntuale controllo del processo approvativo e una drastica riduzione dei tempi di approvazione.
  • Riorganizzazione e accessibilità alle banche dati pubbliche: abbiamo istituito l’ufficio statistico regionale e abbiamo avviato iniziative per la condivisione delle banche dati regionali in un’ottica open data. Abbiamo progettato un sistema di cruscotti decisionali (denominato Logical e riconosciuto da FORUM PA come progetto di successo nell’ambito delle iniziative per cambiare la PA) per seguire l’andamento degli investimenti regionali e valutarne i risultati. La finalità dichiarata è quella di costruire un nuovo rapporto basato sul dialogo informato con i portatori di interesse, con i centri di competenza, con i cittadini e le imprese e, di conseguenza, facilitare meccanismi di controllo sociale, che a loro volta generano una sempre maggiore necessità di trasparenza ed efficienza. In questa ottica va letta la decisione della Regione di istituire un ufficio del partenariato, quale luogo fisico e virtuale di lavoro in comune. Al confronto con gli stakeholder, si aggiunge, sul tema dell’innovazione, quello con gli operatori economici e della ricerca attraverso le piattaforme tematiche attivate con la Smart Specialization Strategy regionale.
  • Nuove forme di partenariato istituzionale a livello locale. Stiamo applicando il nuovo paradigma della partecipazione e dell’apertura anche agli enti locali. Nel quadro della programmazione allo sviluppo i Comuni rappresentano infatti il veicolo prezioso di infrastrutturazione della Regione, attraverso di loro costruiamo le precondizioni per lo sviluppo. Pertanto è necessario affrontare a viso aperto le difficoltà degli enti (non completa conoscenza delle regole comunitarie e difficoltà a seguire la continua evoluzione della normativa in materia di appalti; carenza di figure tecniche in organico; difficoltà di ottenere pareri e autorizzazioni amministrative; frequente ricorso al contenzioso nei confronti delle stazioni appaltanti e conseguenti ritardi). Per far fronte a queste difficoltà abbiamo definito un sistema di supporto tecnico e giuridico al Territorio che verrà avviato entro fine anno.
  • Una decisa spinta all’innovazione del sistema produttivo regionale, per difendersi dalle minacce ma soprattutto per cogliere le opportunità dello straordinario processo di trasformazione delle logiche e dei sistemi di produzione in atto grazie all’utilizzo diffuso del digitale. La robotica, l’intelligenza artificiale, la blockchain, la cybersecurity e i Big Data stanno producendo profondi cambiamenti tecnologici, economici e sociologici. Tutte le fasi della catena del valore sono ormai gestite e influenzate dalle informazioni raccolte, comunicate ed elaborate lungo tutto il processo di produzione, dalla progettazione all’utilizzo dei beni, sino al servizio di post-vendita, con il confine tra manifattura e servizi che diverrà sempre più labile e permeabile. Pensare un percorso di sviluppo regionale in Calabria in questo momento storico vuol dire valorizzare il sistema della ricerca e dell’università che ha fatto significativi passi in avanti negli ultimi anni e stimolare la generazione di start up e imprese innovative in grado di competere nel mercato globale.

Per quantificare i primi risultati, ad oggi, a fronte di una dotazione finanziaria pari 2.378,95 milioni di euro, il POR Calabria FESR –FSE 2014/2020 ha avviato procedure di attuazione per un importo pari a 1.339 milioni di euro, oltre la metà della dotazione complessiva del Programma. Sono stati innanzitutto attivati 41 Avvisi pubblici tra cui: avvisi per il sostegno e l’innovazione del sistema produttivo calabrese (ad oggi oltre 2.000 imprese hanno presentato istanza di finanziamento); avvisi per l’inclusione sociale e lavorativa dei cittadini (autoimpiego, servizi per il lavoro, voucher di formazione, tirocini, agevolazioni tariffarie per servizi di trasporto pubblico locale in favore di soggetti in condizioni di disagio sociale e economico); avvisi in favore degli enti pubblici (efficienza energetica degli edifici pubblici comunali ed efficienza energetica dell’illuminazione pubblica; raccolta differenziata nei piccoli comuni; promozione del social housing e la nascita di strutture socio-educative). Inoltre, sono in corso di attuazione progetti rilevanti per le infrastrutture regionali tra cui la Banda Ultra Larga, il Sistema di collegamento su ferro tra Catanzaro città e Germaneto, il Sistema di collegamento della metropolitana Cosenza-Rende, il Sistema di collegamento Multimodale “Aeroporto-Stazione di Lamezia Terme Centrale-Germaneto -Catanzaro Lido”.

Questo articolo è parte del dossier “Programmazione Europea 2014-2020, a che punto siamo”

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