PON metro approvato dall’UE. Ora si parte

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Luce verde della Commissione Europea al Programma Operativo Nazionale Città Metropolitane 2014 – 2020 (PON METRO)
Il piano prevede investimenti per quasi 900 milioni di Euro.

16 Luglio 2015

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Tommaso Del Lungo

588 milioni di risorse comunitarie: 446 a valere sul Fondo di Sviluppo Regionale (FESR) e 142 sul Fondo Sociale Europeo (FSE), a cui si aggiungono 304 milioni di cofinanziamento nazionale. Si presenta così il nuovo PON METRO approvato la settimana scorsa dall’Unione Europea, che interesserà le 14 città metropolitane italiane. Torino, Genova, Milano, Bologna, Venezia, Firenze, Roma, Bari, Napoli, Reggio Calabria, Cagliari, Catania, Messina e Palermo assumeranno il ruolo di Organismo Intermedio sulla base di un apposito atto di delega da parte dell’Agenzia per la Coesione territoriale che è l’Autorità di Gestione del PON.

Come avevamo già raccontato la forumulazione del Programma ha avuto un’impostazione “sperimentale”, con un vero e proprio percorso di “co-progettazione strategica” e confronto tecnico tra l’Agenzia e le amministrazioni metropolitane coinvolte, che ha puntato ad individuare un numero limitato e motivato di azioni integrate da finanziare per ogni Città metropolitana. Il percorso così impostato non si esaurisce con l’approvazione del Programma, ma proseguirà nella fase di individuazione delle singole operazioni da parte delle città, accompagnando tutto periodo di attuazione del Programma.

La Commissaria per la Politica regionale Corina Crețu ha sottolineato che si tratta di un nuovo programma che risponde alle esigenze del diverso governo del territorio italiano. Le Città Metropolitane saranno centri propulsori dell’innovazione, dei servizi digitali ai cittadini e di progetti di sostenibilità urbana. Inoltre dovranno mantenere grande attenzione al settore sociale, dalla lotta all’esclusione e alla marginalizzazione, al problema abitativo”.

Tre i pilastri su cui poggia il Programma:

Cittadinanza digitale: offrire ai cittadini del 70% dei comuni delle aree metropolitane servizi digitali interattivi, e rendere interoperabili i sistemi informativi di 678 comuni.

Sostenibilità urbana: ridurre i consumi di 18GWh/Kmq. di superficie comunale e le emissioni di C02 di 1,9 milioni di tonnellate equivalenti, convertendo 92.000 punti di illuminazione alla tecnologia LED; realizzare una diminuzione del consumo di energia di 2,2 GWh l’anno operando ristrutturazioni e riconversioni energetiche su superfici di edifici pubblici pari a 38.000 mq.

Innovazione e inclusione sociale: circa 1.800 persone senza fissa dimora potranno accedere a servizi di accoglienza attraverso la riqualificazione ad uso sociale di spazi urbani; 2.270 alloggi aggiuntivi saranno riabilitati per destinarli ad altrettante famiglie in condizioni di disagio abitativo; circa 3900 persone appartenenti a famiglie a basso reddito, e 5800 persone colpite da forme elevate di disagio beneficeranno di un accompagnamento alla casa e di un inserimento lavorativo, sociale ed educativo; circa 500 persone appartenenti a comunità emarginate, quali i Rom, verranno sostenute nell’ambito di progetti di inclusione sociale.

“Le città metropolitane saranno centri propulsori dell’innovazione, dei servizi digitali ai cittadini e di progetti di sostenibilità urbana” afferma il commissario europeo alla politica regionale, Corina Cretu, che sottolinea come queste dovranno inoltre “mantenere grande attenzione al sociale, alla lotta all’esclusione, al problema abitativo”.

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