4 miliardi di oneri in meno. La strada giusta per semplificare è misurare

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Foto di Emilie Eagan

Il tema del rapporto delle imprese con i lacci della burocrazia è sempre attuale e, mentre la Camera di Commercio di Milano pubblica un dizionario italiano-burocratese per aiutare le aziende del proprio territorio ad adempiere agli obblighi amministrativi (stimati in circa 6000 euro l’anno e 27 giorni), sul sito del Ministro per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione si possono trovare le slide di sintesi dei provvedimenti del 2008 dedicati proprio al taglio ai costi della burocrazia. Risultati di tutto rispetto per quanto riguarda il “taglia oneri” (l’articolo 25 della legge 133/2008, la legge finanziaria): 4 miliardi l’anno, "una piccola finanziaria", come l’ha definita lo stesso Brunetta. Ed è solo l’inizio, come ci ha spiegato Silvia Paparo, direttore dell’Ufficio Semplificazione del Dipartimento della Funzione Pubblica.

14 Gennaio 2009

Articolo FPA
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Foto di Emilie Eagan

Il tema del rapporto delle imprese con i lacci della burocrazia è sempre attuale e, mentre la Camera di Commercio di Milano pubblica un dizionario italiano-burocratese per aiutare le aziende del proprio territorio ad adempiere agli obblighi amministrativi (stimati in circa 6000 euro l’anno e 27 giorni), sul sito del Ministro per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione si possono trovare le slide di sintesi dei provvedimenti del 2008 dedicati proprio al taglio ai costi della burocrazia. Risultati di tutto rispetto per quanto riguarda il “taglia oneri” (l’articolo 25 della legge 133/2008, la legge finanziaria): 4 miliardi l’anno, "una piccola finanziaria", come l’ha definita lo stesso Brunetta. Ed è solo l’inizio, come ci ha spiegato Silvia Paparo, direttore dell’Ufficio Semplificazione del Dipartimento della Funzione Pubblica.

Su Saperi PA trovi gli atti del convegno  "Misurazione, semplificazione amministrativa e reingegnerizzazione dei processi di servizio"

Alcuni di questi dati erano stati già anticipati a FORUM PA 2008 durante un apposito convegno, e presentati ufficialmente dal Ministro Brunetta e dal Ministro Sacconi, in agosto, ma abbiamo pensato di proporli alla vostra attenzione sia perché ad agosto questi dati sono passati, forse, un po’ sotto silenzio, sia perché il messaggio di questo tipo di attività è chiaro, è fondamentale in un periodo di ristrettezze (o crisi, come vogliamo chiamarlo), ed è uno di quelli che FORUM PA ha fatto propri e che sarà al centro della manifestazione di maggio: senza i numeri alla mano, impostare programmi di innovazione o cambiamento nella pa è impossibile.

Su Saperi PA trovi articoli ed editoriali dedicati al tema della misurazione e della semplificazione

Da quasi due decenni si parla, infatti, di reingegnerizzazione dei processi, di tagli alle leggi inutili e  di semplificazione della macchina burocratica, ma i risultati si sono visti più sulla carta che nei fatti, ed anche quando ci sono stati realmente, comunicarli è stato piuttosto complesso. Fino a quando non si misura il reale costo di un processo, di una pratica o di un adempimento, infatti, è difficile decidere dove tagliare, dove indirizzare lo sforzo riformatore e, soprattutto, quantificare i benefici ottenuti. “La misurazione – come ci ha spiegato Silvia Paparo – consente di cambiare il modo di fare semplificazione, consente di individuare gli adempimenti più onerosi da eliminare e i processi da reingegnerizzare e consente di leggere l’attività delle pa sulla base del costo degli adempimenti imposto alle imprese”.

Il programma MOA, Misurazione degli Oneri Amministrativi, inserito nel Piano d’Azione per la Semplificazione 2007, si pone esattamente questo obiettivo: utilizzare lo standard creato dalla Commissione europea (lo EU Standard Cost Model, SCM, sviluppato a partire dalle migliori pratiche europee) per misurare l’incidenza economica di alcuni adempimenti burocratici a carico di piccole e medie imprese, per dar modo al livello decisionale di prendere i provvedimenti corretti.

A maggio scorso il MOA aveva già prodotto i risultati della prima fase. La task force aveva analizzato gli oneri imposti alle aziende in 5 settori (privacy, previdenza, lavoro, paesaggio e ambiente & protezione incendi) stimandoli in oltre 16 miliardi di euro ed individuando le procedure burocratiche più costose in assoluto. Grazie alla misurazione si è visto che i  soli obblighi relativi al solo libro paga pesavano sulle aziende per oltre 6 miliardi l’anno e che, adottando alcuni provvedimenti, si poteva tagliare questo costo di quasi due terzi.

Nella legge 133/2008 (art. 25) sono stati così adottati i primi provvedimenti di semplificazione che sono ben riassunti e schematizzati in questo prospetto.

Ma questo è solo l’inizio e già da settembre scorso è partita la nuova misurazione.
“La novità di questa nuova attività – spiega Silvia Paparo – è che non solo si misura, ma, oltre aprevedere un primo pacchetto di misure relative al libro paga, il cosiddetto taglia oneri, stabilisce che, una volta effettuata la misurazione, le amministrazioni debbano adottare, nei settori misurati, dei piani di riduzione degli oneri”.

Questi piani devono definire gli interventi normativi, organizzativi e tecnologici necessari a ridurre gli adempimenti più onerosi e far raggiungere all’Italia l’obiettivo 25% di spesa in meno per le aziende entro il 1012, come previsto nell’ambito della Strategia di Lisbona dalla Commissione Europea dal Consiglio, il che consentirebbe al nostro Paese di conseguire un aumento potenziale di 1,7% del PIL. I piani vengono adottati con un Decreto del ministro competente, di concerto con il Ministro per la Semplificazione ed il Ministro per la PA e l’innovazione, e, per agevolare le amministrazioni nella loro redazione, sono state rilasciate delle linee guida che individuano i criteri necessari e propongono un format con gli indicatori per monitorare l’attuazione del piano e verificarne i risultati.

“Rispetto al primo risultato presentato ad agosto – conclude Silvia Paparo – la vera novità del programma è la dimostrazione che, grazie ai numeri, si riescono a pensare degli interventi di semplificazione sistematici che sono gli unici realmente utili. Se la prima esperienza aveva, infatti, carattere sperimentale, da settembre è partita una vera e propria macchina, che prevede processi ben delineati: innanzitutto la misurazione con standard e criteri definiti, in secondo luogo la pianificazione di interventi a valle della misurazione, ed infine la verifica effettiva dell’utilità di questi interventi”.

A settembre è già partita la misurazione sul settore dell’ambiente che si concluderà entro gennaio, a febbraio partirà la rilevazione sugli oneri relativi al fisco e a seguire le dogane e tutto il resto.
Occorre precisare, come ricorda la dottoressa Paparo, che gli oneri a cui fanno riferimento sia la Commissione Europea che il programma MOA sono esclusivamente quelli di tipo informativo, che sono, forse quelli più semplici su cui intervenire, ma anche tra i più onerosi.

Insomma non resta che stare a vedere, anche se questa volta sembra veramente che l’amministrazione abbia imboccato la strada giusta. Una strada fondata non sull’estemporaneità comunicativa o sull’urgenza politica, ma sulla costruzione di un programma a medio-lungo termine basato sulla misurazione oggettiva, nella consapevolezza che la semplificazione è un fattore chiave per la competitività e lo sviluppo del Paese e per l’esercizio dei diritti di cittadinanza. La sfida è quella della costruzione dei programmi di semplificazione, della loro attuazione e della verifica dei risultati, speriamo che si riesca a vincerla.

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