I costi dei servizi di gestione per i patrimoni pubblici

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Le recenti prescrizioni in materia di appalti pubblici, pur imponendo la revisione, razionalizzazione e ottimizzazione dei prezzi dei servizi per le PA attraverso i relativi strumenti di attuazione, non sembrano essere del tutto adeguate e coerenti con le caratteristiche del mercato di riferimento per mancanza di una reale ed effettiva conoscenza dei contesti di riferimento e delle specifiche problematiche e criticità a scala nazionale

7 Dicembre 2016

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Maria Laura Simeone*

In occasione del convegno “I costi dei servizi di gestione per i patrimoni pubblici – Tra spending review e nuovo Codice degli Appalti”, si sono riuniti nell’Auditorium della Regione Emilia Romagna i rappresentanti delle organizzazioni tra PA centrali e locali, associazioni, imprese di servizi, università e centri studi che operano nel settore dei servizi di Facility Management, sia sul fronte della domanda che dell’offerta, per condividere lo stato di avanzamento del lavoro del Tavolo di Patrimoni Pa net, Committenze-Imprese, “Costi dei Servizi di “Facility Management & Energia”: il Tavolo nato su istanza diretta e indiretta degli stessi operatori, allo scopo di ottenere strumenti più efficaci per l’interpretazione e applicazione delle recenti prescrizioni normative** e per l’attenzione prioritariamente rivolta al settore dei servizi rappresentato dagli immobili utilizzati dagli enti del servizio sanitario nazionale.
Tali prescrizioni normative hanno evidenziato la necessità della predisposizione di strumenti per affinare e agevolare i meccanismi di approvvigionamento di beni e servizi, tra cui il benchmark, per pervenire ad una “indicazione di prezzo” e a “indicatori di spesa sostenibili” sulla base delle rilevazioni statistiche presso le amministrazioni committenti, finalizzati anche alla “predisposizione di capitolati prestazionali e prezziari di riferimento” per tutte le prestazioni standardizzate e comunque comparabili.
Pur imponendo la revisione, razionalizzazione e ottimizzazione dei prezzi dei servizi per le PA attraverso i relativi strumenti di attuazione, tali indicazioni normative non sembrano essere del tutto adeguate e coerenti con le caratteristiche del mercato di riferimento per mancanza di una reale ed effettiva conoscenza dei contesti di riferimento e delle specifiche problematiche e criticità a scala nazionale.

Al centro della discussione il contesto motivazionale complesso che si è delineato agli operatori e a cui il lavoro Tavolo ha cercato di dare qualche risposta, quali le esigenze delle PA e delle Imprese, quali le criticità emerse nella interpretazione delle norme e in merito alla questione chiave della definizione del prezzo “giusto” da porre a base d’asta negli appalti pubblici di servizi, quale il ruolo della Centrali di Committenza chiamate a coordinare questo processo di standardizzazione dei prezzi dei servizi alla luce del nuovo contesto normativo e delle Direttive Europee.
Una risposta corale quella degli operatori affinché obiettivo comune fosse il pervenire alla definizione di dati certi per tutto il settore dei servizi a fronte della prioritaria necessità di rispettare le norme, progettare i servizi in modo adeguato, valutare e controllare, efficacemente, il rapporto qualità/prezzo dei servizi.
A partire dalle riflessioni fatte sulla elaborazione dei prezzi di riferimento dei servizi di pulizia e sanificazione in ambito sanitario, pubblicata da ANAC con Delibera n. 213 del 2 marzo 2016, il tavolo si è proposto di individuare un set di definizioni, strumenti e metodologie per formulare “criteri corretti” per l’analisi, l’individuazione e l’applicazione di “prezzi congrui” dei servizi di FM&Energia, da sottoporre agli organi competenti che dovranno definire i costi/prezzi standard dei servizi.

Il focus si è concentrato sulla propedeutica necessità di:

  • definire i criteri comuni per la classificazione dei servizi, delle attività e dei relativi ambiti di applicazione;
  • stabilire i parametri che incidono sul costo/prezzo dei servizi;
  • determinare i criteri per la scomposizione e disarticolazione delle attività,
  • indicare il metodo per la raccolta, analisi, elaborazione dei dati e definizione di fattori correttivi per la normalizzazione dei dati, allo scopo di rendere possibile il confronto dei costi/prezzi associati a ciascun servizio;
  • misurare le prestazioni, standardizzare, omogeneizzare e codificare i servizi anche al fine della dematerializzazione dei processi e, in ultimo, agevolare la comunicazione e il dialogo tra soggetti coinvolti attraverso la definizione di un glossario condiviso.

Alla luce di tali considerazioni, pertanto, assumono sempre maggior rilievo gli sviluppi futuri del lavoro del Tavolo, orientati verso il duplice obiettivo di:

  • definire un criterio per la classificazione dei servizi condivisibile, da porre alla base dell’analisi, del confronto e dell’elaborazione dei contratti di Facility Management e finalizzato ad una più corretta e realistica definizione dei costi/prezzi dei servizi e al controllo e misurazione delle prestazioni;
  • individuare un criterio per la definizione dei costi/prezzi standard dei servizi, mutuabile in tutti gli ambiti di applicazione dei servizi di Facility Management e rispettoso dell’impostazione del modello dettato da ANAC, allo scopo di integrarne e approfondirne gli aspetti lacunosi.

Al seguente link sono disponibili gli ATTI del convegno

*Architetto, Coordinatrice dei Tavoli Committenza-Imprese, Terotec

** Delibera ANAC n. 213 del 02 marzo 2016, i “Prezzi di riferimento in ambito sanitario: servizio di pulizia e sanificazione”
D.L. 98/2011, art. 17, e s.m.i («Disposizioni urgenti per la Stabilizzazione finanziaria»)
D.lgs. n. 50/2016, in materia di appalti pubblici

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