I Servizi per l’impiego verso la Customer Satisfaction. Obiettivo possibile?

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L’attuale mercato del lavoro, in bilico tra politiche attive e passive, sembra in attesa della ripresa, possibile solo se si diventa responsabili e consapevoli protagonisti del cambiamento. Noi a Roma Capitale ci siamo messi in gioco e per gli addetti ai lavori l’obiettivo è addirittura raggiungibile. Se le riforme più coraggiose, quelle pronte a scardinare gli asset culturali più radicati, si fanno proprio nei periodi di crisi profonda, noi abbiamo avviato un importante percorso in questa direzione partendo da ciò che non ha funzionato o che non funziona più.

18 Luglio 2013

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Anna Di Lallo*

Articolo FPA

L’attuale mercato del lavoro, in bilico tra politiche attive e passive, sembra in attesa della ripresa, possibile solo se si diventa responsabili e consapevoli protagonisti del cambiamento. Noi a Roma Capitale ci siamo messi in gioco e per gli addetti ai lavori l’obiettivo è addirittura raggiungibile.

Se le riforme più coraggiose, quelle pronte a scardinare gli asset culturali più radicati, si fanno proprio nei periodi di crisi profonda, noi abbiamo avviato un importante percorso in questa direzione partendo da ciò che non ha funzionato o che non funziona più.

Nell’ambito del Dipartimento Formazione e Lavoro, attraverso un team di progetto, siamo partiti raccogliendo opinioni, critiche, attese degli utenti e delle aziende sulle politiche attive per il lavoro con un’unica parola d’ordine, che sembrava la chiave per giungere a un livello minimo di efficienza, AZIONE.

L’obiettivo del progetto, attraverso un lavoro direttamente sul campo, era quello di sperimentare come rendere i Servizi per il Lavoro, i COL (Centri orientamento al lavoro) unitamente ai CPI (Centri per l’impiego) più efficienti attraverso l’adozione di nuove prassi organizzative, identificate proprio attraverso il confronto con gli utenti. 

L’obiettivo, rendere l’ouput finale dei servizi in linea con le esigenze dell’utenza sia in termini di orientamento al lavoro che d’inserimento lavorativo, si è dimostrato non solo raggiungibile ma anche misurabile. 

Il percorso è stato avviato partendo dai Centri di orientamento al Lavoro, perché l’orientamento oggi sempre più “life long”, si è dimostrato un fattore chiave promotore di sviluppo, attraverso la creazione di un Ufficio di animazione territoriale centrale virtuale temporaneo in grado non solo di realizzare una rete territoriale integrata con le imprese del territorio offrendo “valore” ma soprattutto di sperimentare l’attivazione di fruttuose sinergie tra i diversi servizi per il lavoro (CPI, COL) e le Agenzie Private per il lavoro (APL). 

Ciò è stato possibile attraverso l’implementazione di un “modello operativo” cui il personale dei COL coinvolti a livello sperimentale e appartenenti a due Municipi diversi della città si è attenuto, tale da creare un canale di comunicazione efficace con l’esterno ma anche un flusso di comunicazione bidirezionale all’interno. 

Un modello operativo vincente, frutto della trasversalità delle competenze (orientatori, animatori, esperti marketing) tale da creare un nuovo rapporto istituzione-impresa, con una diversa vision, frutto semplicemente di un cambiamento di regole che ha funzionato grazie ad una serrata attività di monitoraggio delle diverse iniziative attivate. 

Non solo. Siamo stati molto spesso in grado anche di creare il giusto link con l’utenza “tra il ricevere e dare” tale da un lato, di evidenziare bisogni e valori che costituivano per un noi il corretto feedback per un miglioramento dello standard qualitativo, dall’altro di generare maggiore autoefficacia nella ricerca del lavoro.

Tale prassi organizzativa ha dato già nell’immediato risultati tangibili: la creazione di moltissime convenzioni e partnership con le imprese del territorio che si sono tradotte nell’attivazione di tirocini finalizzati all’assunzione, in nuovi inserimenti lavorativi, nella realizzazione di visite aziendali destinate a chi deve inserirsi nel mondo del lavoro, in inserimenti lavorativi di fasce deboli, in azioni di responsabilità sociale.

Il progetto ha dimostrato che troppo spesso oggi non si creano posti di lavoro anche perché le aziende non sono sufficientemente informate, poco sollecitate a investire nel capitale umano o perché non credono rapporto con le istituzioni. 

“La necessità di creare lavoro” c’è nell’impresa ma mancano molto spesso le condizioni per crearlo.

L’esperienza maturata conferma, dunque, inequivocabilmente che l’istituzione a livello locale deve fare la sua parte in tal senso per promuovere sviluppo locale e regionale.

I Servizi per l’impiego verso la Customer Satisfaction

Quali i next steps per il raggiungimento dell’ambizioso obiettivo ?

Estendere una (LA) nuova prassi organizzativa a tutta la rete COL e CPI del Lazio , facendo in modo di istituzionalizzare da un lato, un Ufficio di Animazione Centrale   e dall’altro, un modello semplificato in grado di standardizzare la sinergia tra i Servizi per il Lavoro.

Se l’inserimento nel mondo del lavoro deve divenire l’obiettivo primario del Centro per l’Impiego, oggi troppo spesso focalizzato sul lavoro burocratico e percepito dall’utenza di scarsa efficacia, solo attraverso la sinergia dei servizi per il lavoro , l’istituzione sarà in grado di divenire partner dell’impresa a patto che venga recepito il cambiamento delle regole.

Abbiamo dimostrato che le possibilità di successo sono concrete e che non occorrono ingenti risorse.

Basta mettersi al lavoro.


*dr. ssa Anna Di Lallo, Dipartimento Formazione – Lavoro, Roma Capitale

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