Sistema Nord-Ovest: quando la cooperazione diventa realtà

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Cosa vuol dire fare sistema? Ne parliamo con Lucia Pasetti, Dirigente Sistemi informativi e telematici della Regione Liguria, che ci illustra l’esperienza ormai collaudata di network interregionale tra Liguria, Piemonte e Valle d’Aosta. Un’esperienza che sarà il filo conduttore del FORUM DELL’INNOVAZIONE Nord Ovest, in programma il 16 dicembre a Genova.

14 Dicembre 2009

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Michela Stentella

Articolo FPA

Cosa vuol dire fare sistema? Ne parliamo con Lucia Pasetti, Dirigente Sistemi informativi e telematici della Regione Liguria, che ci illustra l’esperienza ormai collaudata di network interregionale tra Liguria, Piemonte e Valle d’Aosta. Un’esperienza che sarà il filo conduttore del FORUM DELL’INNOVAZIONE Nord Ovest, in programma il 16 dicembre a Genova.

Collaborazione e cooperazione: in Liguria, Piemonte e Valle d’Aosta non sono solo parole, ma linee guida per un’esperienza concreta e di successo. Queste tre regioni, infatti, hanno scelto di unire le forze per favorire la diffusione di soluzioni innovative e promuovere la condivisione di pratiche ed esperienze di utilizzo dell’ICT per l’erogazione dei servizi a cittadini e imprese. Hanno scelto, insomma, di fare sistema, consapevoli che lavorando insieme è più facile attivare progetti innovativi, sfruttando le eccellenze presenti sui territori e nelle singole amministrazioni.
“Oggi, mentre si va verso la realizzazione di quella che in Europa si chiama società dell’informazione, fare sistema vuol dire uscire dalla logica del singolo ente e andare verso la creazione di un network, quindi utilizzare le nuove tecnologie e i sistemi che consentono di essere in rete e di poter condividere banche dati, modelli organizzativi e finanziamenti”, così Lucia Pasetti, Dirigente Sistemi informativi e telematici della Regione Liguria, sintetizza la logica che ha portato alla creazione del Sistema Nord-Ovest.

Un’esperienza di cooperazione interregionale avviata già nel 2001, con la firma della prima Convenzione tra Liguria, Piemonte e Valle d’Aosta, e rinnovata poi nel 2007.
Obiettivo delle Convenzioni era definire un metodo di lavoro che fosse in grado di favorire e valorizzare lo scambio di esperienze, come ci spiega Pasetti: “Tra il 2001 e il 2006 la Convenzione siglata tra le tre Regioni ha avuto una connotazione soprattutto informativa, di formazione e culturale, anche per verificare possibili integrazioni tra i rispettivi progetti di e-government. Il rinnovo della Convenzione (2007-2013), sottoscritta dagli assessori all’informatica delle tre regioni, ha permesso di passare, invece, a realizzazioni concrete. Grazie all’esperienza precedente sono stati definiti gli ambiti di cooperazione, che sono istituzionali, organizzativi, applicativi e tecnologici. È  stato inoltre tracciato un vero e proprio modello di governance basato sulla rete, con diversi livelli di governo (strategico, direzionale e operativo), che consentono la pianificazione, l’avviamento e l’attuazione dei progetti condivisi.”
Un Comitato Tecnico (3 rappresentanti per ciascuna regione), con funzioni di Governo Strategico, valuta e approva le attività progettuali e i relativi avanzamenti; ciascuna delle tre Regioni svolge ciclicamente una funzione di Governo Direzionale (fornisce strumenti di valutazione al Comitato Tecnico e linee guida al livello operativo); i Gruppi di Lavoro interregionali svolgono la funzione di Governo Operativo, ciascuno con un project manager appartenente alla Regione capofila della singola iniziativa.

Il Sistema Nord-Ovest, è bene ricordarlo, non nasce come un caso isolato rispetto al contesto nazionale.
Lucia Pasetti sottolinea con forza questo aspetto: “Negli ultimi anni in Italia si è sviluppato il concetto di network, anche col supporto della normativa: il Codice della pubblica amministrazione digitale invita alla cooperazione tra amministrazioni di livelli diversi e, quindi, su queste basi sono nate iniziative molto importanti. Penso, in particolare, al progetto ICAR, un progetto di cooperazione applicativa e di interoperabilità dove tutte le regioni e le province autonome hanno fatto realmente sistema.
In questo contesto, ci sono poi iniziative, come quella del Sistema Nord-Ovest, che riguardano territori più limitati, ma che consentono di sperimentare azioni che poi potranno essere messe a disposizione anche delle altre amministrazioni. Il Sistema Nord-Ovest, quindi, non è un esperimento isolato, ma un sistema che si interfaccia con le altre realtà del paese, una modalità di compartecipazione a progetti di carattere nazionale. Intendiamo accelerare il processo, essere forti come territori, per poter portare un contributo e recepire, a nostra volta, i contributi delle altre regioni. Per questo viene posta anche molta attenzione nello sviluppare azioni che non siano un duplicato rispetto al contesto nazionale, ma che possano, invece, essere condivise su tutto il territorio.”

In occasione del FORUM DELL’INNOVAZIONE Nord Ovest, in programma il 16 dicembre a Genova, all’interno dei workshop tematici pomeridiani, verranno presentate molte esperienze concrete realizzate dalle tre regioni, nella stessa ottica di condivisione e confronto che è il principio ispiratore del Sistema Nord-Ovest.

Ma quali sono le politiche e i settori su cui si è scelto di fare principalmente sistema nel Nord Ovest?
“I temi principali individuati dalla Convenzione – ci dice Pasetti – sono la dematerializzazione/gestione documentale; l’identità digitale del cittadino; l’infomobilità, per la condivisione di dati sui trasporti, sulla viabilità, sulla sicurezza, sul trasporto locale, sulla logistica e la mobilità delle merci. Per ogni tema è stata individuata una regione capofila, che ha un ruolo di carattere organizzativo e costruisce il progetto insieme ai partner.”
“È stato poi realizzato un Portale del NordOvest, che consente, attraverso un motore di ricerca avanzato, di ritrovare tutta una serie di informative legate al turismo, alla mobilità, ai progetti condivisi. Abbiamo anche avviato azioni per confrontarci su progetti europei – continua Pasetti – mentre altre interessanti iniziative trasversali riguardano la definizione di un modello economico, con indicatori per comprendere gli apporti delle singole Regioni alla realizzazione di un progetto, e di un modello formativo, per mettere a fattor comune le offerte di formazione all’interno delle amministrazioni e delle rispettive società regionali pubbliche di informatica (DATASIEL per la Liguria, CSI-Piemonte, INVA per la Regione Autonoma Valle d’Aosta)”.

“Da non dimenticare – conclude Pasetti – l’importanza del cofinanziamento sui progetti, per cui ci sono anche economie di scala importanti che vengono realizzate con la cooperazione tra amministrazioni”.
L’esperienza maturata all’interno del Sistema Nord-Ovest ci dice, quindi, che le azioni, se concordate, hanno maggiore forza, minori costi e minori tempi di realizzazione. La cooperazione interregionale permette di avviare un circolo virtuoso di innovazione e di capitalizzare gli investimenti. Insomma, lavorare insieme conviene e consente di ottenere risultati che, singolarmente, sarebbero più difficili da raggiungere.

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