Cure primarie: dal territorio una medicina vicina al cittadino

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by Heather Katsoulis

La migliore aspettativa di vita, unita all’invecchiamento della popolazione, porta con sé una domanda nuova dal punto di vista sanitario. Una risposta efficace a queste nuove esigenze può arrivare dal sistema delle cure primarie, che ha bisogno di una riorganizzazione che tenga conto degli scenari attuali, ma anche di quelli futuri, guardando al breve e, per quanto possibile, anche al lungo periodo. Di questo tema si è parlato il 25 e 26 febbraio 2008 a Bologna, nel corso della prima Conferenza nazionale sulle cure primarie, promossa dal Ministero della Salute e organizzata in collaborazione con la Regione Emilia-Romagna.

18 Marzo 2008

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Chiara Buongiovanni

Articolo FPA
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by Heather Katsoulis

La migliore aspettativa di vita, unita all’invecchiamento della popolazione, porta con sé una domanda nuova dal punto di vista sanitario. Una risposta efficace a queste nuove esigenze può arrivare dal sistema delle cure primarie, che ha bisogno di una riorganizzazione che tenga conto degli scenari attuali, ma anche di quelli futuri, guardando al breve e, per quanto possibile, anche al lungo periodo. Di questo tema si è parlato il 25 e 26 febbraio 2008 a Bologna, nel corso della prima Conferenza nazionale sulle cure primarie, promossa dal Ministero della Salute e organizzata in collaborazione con la Regione Emilia-Romagna.

La Conferenza ha sancito la nascita del "secondo pilastro della sanità pubblica": i servizi di cure primarie territoriali, che vanno ad affiancarsi all’ospedale, "primo pilastro" e punto di riferimento per i pazienti con patologie in fase acuta. Il contatto iniziale dei cittadini con il Sistema Sanitario Nazionale avviene proprio attraverso il sistema delle cure primarie, ovvero l’assistenza sanitaria di base. La Dichiarazione di Alma Ata, formulata in occasione della Conferenza Internazionale sull’Assistenza Sanitaria Primaria del settembre 1978, definisce l’assistenza sanitaria di base come "quella assistenza sanitaria essenziale, fondata su metodi pratici e tecnologie appropriate, scientificamente valide e socialmente accettabili, resa universalmente accessibile agli individui e alle famiglie nella collettività, attraverso la loro piena partecipazione, a un costo che la collettività e i paesi possono permettersi ad ogni stadio del loro sviluppo nello spirito di responsabilità e di autodeterminazione. L’assistenza sanitaria di base fa parte integrante sia del sistema sanitario nazionale, di cui è il perno e il punto focale, sia dello sviluppo economico e sociale globale della collettività. È il primo livello attraverso il quale gli individui, le famiglie e la collettività entrano in contatto con il sistema sanitario nazionale, avvicinando il più possibile l’assistenza sanitaria ai luoghi dove le persone vivono e lavorano, e costituisce il primo elemento di un processo continuo di protezione sanitaria".
Questi principi sono stati ripresi nel documento conclusivo della Conferenza di Bologna, sottoscritto al termine della due giorni di lavori, durante la quale più di mille partecipanti, tra rappresentanti di Regioni, Aziende sanitarie ed Enti locali, associazioni, operatori della sanità, del sociale e del volontariato, si sono confrontati sui nuovi bisogni di assistenza e sulle esperienze di rinnovamento avviate nel nostro Paese.

La "Dichiarazione di Bologna" è un decalogo, una dichiarazione di intenti, in cui viene ribadita prima di tutto la necessità di "ripensare il territorio". Sono i servizi legati al territorio, infatti, quelli che possono raccogliere più facilmente la domanda di assistenza che arriva dai cittadini e fornire risposte adeguate, in particolare attraverso l’integrazione tra servizi sanitari e servizi sociali. La valutazione dei bisogni e la programmazione degli interventi è molto importante anche per garantire un uso razionale delle risorse, la continuità dell’assistenza, il coordinamento e il raccordo tra le diverse strutture e organizzazioni coinvolte.
La rete delle cure primarie comprende strutture e servizi di prevenzione, consulto, cura e riabilitazione e coinvolge figure tradizionali, come il medico di base, il cui ruolo va potenziato e rivalutato, ma anche figure nuove, come la "badante di condominio", il "portiere sociale" e il "custode sociale", nate per rispondere alle esigenze di famiglie, anziani e disabili. E ancora: il pediatra, lo specialista ambulatoriale, l’infermiere territoriale, il farmacista, l’assistente sociale e domiciliare. Tutte queste figure possono contribuire a raggiungere molti degli obiettivi emersi nel corso della Conferenza nazionale sulle cure primarie: spostare l’attenzione dalla cura alla prevenzione, potenziare le soluzioni alternative all’ospedalizzazione, seguire il paziente in maniera continuativa all’interno della comunità in cui vive, tutti i giorni della settimana e 24 ore su 24, e sviluppare con lui un rapporto di fiducia.

Il territorio diventa, quindi, protagonista nella promozione e nella tutela della salute. Un principio che è stato sancito recentemente anche dal Disegno di legge "Interventi per la qualità e la sicurezza del Servizio sanitario nazionale", approvato dal Consiglio dei ministri lo scorso novembre come collegato alla Finanziaria. Tra gli obiettivi principali del disegno di legge, infatti, c’è il riordino della medicina territoriale, l’attenzione ai nuovi bisogni legati all’invecchiamento e alla crescita delle malattie croniche e il potenziamento dell’integrazione socio-sanitaria, attraverso la realizzazione di sportelli unici ed equipe multidisciplinari che garantiscano la continuità del percorso di cura e di assistenza.

Abbiamo parlato con Armando Poggi, Direttore generale ASL NAPOLI 3, di quanto sia importante conoscere le reali esigenze di assistenza delle persone per riorganizzare le cure primarie sul territorio. Partire dal basso, quindi, e realizzare un’efficace integrazione con i Comuni, per offrire un servizio su misura dei cittadini e omogeneo su tutto il territorio.
Per saperne di più leggete l’intervista ad Armando Poggi

Per approfondimenti, sul sito del Servizio Sanitario Regionale Emilia-Romagna è disponibile tutta la documentazione della prima Conferenza nazionale sulle cure primarie (Documenti, materiale e interventi). Sul sito del Ministero della Salute, l’approfondimento dedicato alle cure primarie.

SU SAPERI PA
La sfida del futuro: il Distretto per garantire continuità assistenziale sul territorio – Relazione di Stefano Inglese (Consigliere del Ministro – Ministero della Salute)


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