Near to needs, il progetto Ulss9 Treviso

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April Makes a Friend

by Thomas Hawk

Claudio Dario – Direttore Generale Azienda ULSS 9 Treviso ci presenta il progetto di telemedicina Near to Needs, con un’attenzione particolare a risultati e criticità rispetto ai destinatari e agli stakeholder coinvolti in questa esperienza di cooperazione decentrata tra la Regione del Veneto e Timosoara in Romania.

4 Febbraio 2008

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Chiara Buongiovanni

Articolo FPA
April Makes a Friend

by Thomas Hawk

Claudio Dario – Direttore Generale Azienda ULSS 9 Treviso ci presenta il progetto di telemedicina Near to Needs, con un’attenzione particolare a risultati e criticità rispetto ai destinatari e agli stakeholder coinvolti in questa esperienza di cooperazione decentrata tra la Regione del Veneto e Timosoara in Romania.

Dottor Dario, a che punto è il progetto Near to Needs? Ci presenta i primi dati e le criticità emerse?
Il progetto Near to Needs è appena entrato nella piena fase operativa, dando il via alla sperimentazione dei servizi di telemedicina via satellite. Con il prezioso supporto della dottoressa Beltrame, il nostro medico di stanza a Timisoara, sono inviate a Treviso richieste di teleconsulto neurochirurgico, mentre le equipe di specialisti si incontrano con cadenza bisettimanale per videoconferenze formative e accademiche. Forse è un po’ prematuro parlare di dati e volumi di utilizzo, tuttavia la nota di apprezzamento del Consolato Italiano, che sottolinea come la presenza a Timisoara della dottoressa Beltrame, sia particolarmente gradita ai nostri connazionali, rappresenta già per noi un risultato importante, che ci conforta. Inoltre per quanto riguarda il servizio di epidemiologia, sono stati raccolti i risultati di oltre 1000 antibiogrammi, effettuati nei due ospedali più importanti della città, l’Ospedale Regionale e l’Ospedale Municipale, ove sono stati installati i sistemi per il rilevamento e l’elaborazione dei dati: essi forniranno la base per lo studio statistico dell’incidenza delle resistenze, che, ricordiamo, è un problema di salute pubblica con dimensioni locali, nazionali ed internazionali. Questo "progetto nel progetto" è stato talmente apprezzato dalle autorità sanitarie che il Ministero della Salute rumeno vuole estenderlo a tutti i laboratori centrali del paese. Si tratta di risultati incoraggianti, che ci fanno ben sperare per il futuro della sperimentazione. Non dimentichiamo che si tratta di un progetto molto delicato, che vede il coinvolgimento di moltissimi attori e che per tale motivo ha presentato non poche difficoltà, soprattutto nei primi mesi di attività. 

Il progetto rientra nell’impegno alla Cooperazione decentrata della Regione Veneto. Quale è il drive della strategia veneta per le politiche sanitarie nell’ambito della più ampia Cooperazione decentrata?
Come si evince dagli accordi di collaborazione che da anni impegnano le Regioni di Timis e la Regione Veneto, l’assistenza e la fornitura di servizi nei confronti delle persone che si spostano per lavoro o turismo è considerato prioritario. L’applicazione di nuovi sistemi informatici e di telecomunicazione ha favorito il contatto e lo scambio tra clinici, contribuendo all’aumento dell’efficacia, dell’efficienza e dell’equità di accesso alle prestazioni sanitarie e socio-sanitarie e ai servizi specie quando la distanza rappresenta un fattore critico. La Regione affida a enti pubblici di competenza nei suoi diversi settori di intervento l’incarico della concreta realizzazione delle iniziative che rientrano nel quadro della cooperazione decentrata: ciò le consente di usufruire di esperienze consolidate, garantendo nel contempo snellezza operativa ed efficacia di azione. Il fatto di inserire l’esperienza di NEAR TO NEEDS in questo contesto testimonia come l’impegno dell’ULSS9 nei processi di innovazione tecnologica sia riconosciuto a livello regionale, e non solo. Per ora target di progetto è personale italiano residente nella zona di Timisoara e di Bucarest insieme al personale rumeno assunto nelle aziende italiane.

Quali sono i vantaggi nel breve-medio termine per la popolazione rumena?

Anche se il target iniziale di utenti erano i lavoratori delle aziende italiane, in realtà tutti possono beneficiare dei servizi offerti dal progetto e della professionalità della dottoressa Beltrame, ottimamente supportata dai nostri specialisti. Non dimentichiamo inoltre che la fattiva collaborazione tra i medici dei due ospedali rappresenta un momento di crescita professionale per entrambe le realtà sanitarie, che si traduce in un miglior servizio reso ai cittadini. Ad esempio, grazie alle collaborazioni sviluppatesi nel corso del progetto, oggi un medico rumeno, specializzando in neurochirurgia, sta trascorrendo un mese di tirocinio presso la Neurochirurgia di Treviso.

Quale è l’importanza di una partnership pubblico-privato in un progetto come Near to Needs?
Se per primo il mondo imprenditoriale si è mosso verso l’allargamento dei mercati, considerate le possibilità di sviluppo che da questo derivano, successivamente anche tutta la rete di servizi a supporto ha cercato in qualche modo di seguire tale spinta: dalle Istituzioni pubbliche, al mondo finanziario e dei servizi. L’appoggio di importanti realtà private in simili iniziative è fondamentale per la loro riuscita. Innanzitutto permette di accostare e far collaborare sistemi importanti che possono trovare inedite sinergie, non solo in campo medico, ma anche in altri settori. In secondo luogo offre al sistema delle imprese operanti in Romania di utilizzare una infrastruttura immateriale affidabile e veloce. Ritengo che questa sinergia sia di fondamentale importanza per poter offrire un servizio al cittadino che risponda a bisogni concreti, come il bisogno di essere tranquillizzati sull’assistenza sanitaria che si può ricevere all’estero, con una sempre maggiore attenzione a un miglioramento percepibile della qualità della vita. Colgo l’occasione per ringraziare Camera di Commercio di Treviso e il Gruppo Veneto Banca-Banca Italo Romena per il supporto anche finanziario a sostegno del progetto, e Unimpresa Romania per aver svolto attività di diffusione dello stesso presso la loro rete di imprenditori italiani operanti nella Regione di Timis. Tra le intenzioni di progetto c’è la validazione di un modello esportabile ovunque grazie alla connettività satellitare.

Quali sono le prospettive e di utilizzo e sviluppo dell’asset tecnologico del progetto?
Il progetto NEAR TO NEEDS è stato sviluppato al servizio di un’utenza in continuo movimento, e possiamo dire che l’applicazione principe della telemedicina via satellite è e rimarrà la mobilità. Per questo, partendo dall’esperienza di NEAR TO NEEDS, stiamo valutando l’ipotesi di una nuova sperimentazione che sviluppi l’utilizzo di una unità mobile per il controllo e la gestione della Tubercolosi: partendo da un caso indice, l’unità mobile sarà incaricata, in stretta collaborazione con le autorità sanitarie rumene, di monitorare l’entourage del paziente, alla ricerca di nuovi casi di TB, aperta o latente. Per fornire servizi di telemedicina è necessario poter disporre di collegamenti tali da garantire un’ampiezza di banda sufficiente, e ciò è sempre garantito dall’utilizzo del satellite, che assicura affidabilità in qualunque condizione.

 

 

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