Formazione, contenuti digitali, governance: come affrontare i nodi della scuola digitale

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Il cantiere scuola digitale sta affrontando l’ultima fase di confronto sui focus strategici individuati. Ecco le riflessioni e le proposte in campo

14 Ottobre 2016

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Nello iacono, Stati Generali dell'Innovazione

Il Cantiere scuola digitale promosso da FPA e con il coordinamento scientifico di Paolo Paolini del Politecnico di Milano, sta affrontando l’ultima fase di confronto sui focus strategici individuati, attraverso una discussione condotta online, oltre che con incontri in presenza.

I focus sui quali verte la discussione sono la formazione, i contenuti digitali e la governance. Ripercorriamo le riflessioni principali, anche per accogliere contributi dai nostri lettori, basate sulla sintesi oggi proposta al confronto del Cantiere.

Formazione

Qui le proposte emerse dalla community sono sostanzialmente due:

  • la formazione deve essere aperta, modulare, continua, “accreditata”. In altri termini, si propone che la formazione a tutti i livelli (dirigenti, insegnanti, personale tecnico/amministrativo) sia al massimo grado possibile aperta, modulare e continua. E in particolare: aperta nei contenuti, nelle modalità di erogazione (in presenza, online, blended), e nei soggetti erogatori (qualificati ma anche appartenenti al mondo associativo, delle università); modulare (“moduli” di ampiezza limitata, equivalenti a 3-5 CFU universitari, e in qualche caso anche a meno); continua (per una formazione che continuamente si rinnova, poiché nell’ambito dell’innovazione la formazione diventa rapidamente obsoleta). Inoltre, si propone di migliorare le procedure di verifica della qualità della formazione e dell’accreditamento della stessa, puntando sul tema dell’innovazione favorita dalla tecnologia. Bisognerebbe aumentare la possibilità di formazione non solo mediante attività formative “classiche” ma anche con esperienze didattiche innovative opportunamente supportate, incentivando maggiormente gli insegnanti a formarsi, anche riservando alla formazione una quota significativa della carta docente. La proposta ipotizza che il ministero agisca da arbitro/supervisore tra chi propone una offerta di formazione (per il mondo della scuola) e chi la consuma (dirigenti, insegnanti, personale tecnico amministrativo);
  • la formazione per dirigenti scolastici deve diventare concretamente uno dei pilastri del PNSD. E quindi deve essere basata su una offerta formativa aperta e di qualità, incentivando i dirigenti a formarsi, legando la loro valutazione anche alla qualità e profondità della loro formazione. La formazione, secondo questa proposta, dovrebbe porre l’accento sulla capacità del dirigente di gestire e guidare l’innovazione (in termini quindi anche di e-leadership), ed essere realizzata con le stesse modalità prima citate di apertura e modularità. La proposta quindi auspica una collaborazione sul tema tra mondo della ricerca e mondi aziendali, coniugando gli aspetti manageriali, con aspetti di merito (tecnologici e didattico-pedagogici).

Contenuti digitali

Qui le proposte emerse dalla community sono due:

  • prevedere esplicitamente nel PTOF di ciascuna scuola una quota di corsi on line (in toto o blended). Questo per diverse ragioni: la competenza di “saper apprendere online” è chiave, e quindi la scuola italiana deve offrirla ai propri allievi; la formazione online permette di ampliare l’offerta, mantenendo costi bassi, e favorendo l’internazionalizzazione; si favorisce una maggiore personalizzazione del curriculum di ciascuno studente. I soggetti erogatori potrebbero essere università, altre scuole, aziende, associazioni, soggetti culturali accreditati,etc. Ogni scuola dovrebbe avere l’autonomia di accreditare uno o più corsi online, stabilendone la valenza e il ruolo che possono svolgere nel curriculum, le modalità di accreditamento, etc.
  • favorire l’adozione e la fruizione di contenuti internazionali (in lingua inglese) soprattutto per le materie tecnico-scientifiche e per la formazione civica (world-citizenship), nella logica di Polireading. In concreto, si propone il fatto che nei curricula o a complemento degli stessi si adotti del materiale proveniente dal mondo e soprattutto quello in lingua inglese.

Governance

Qui le proposte emerse dalla community sono due:

  • il PNSD deve sviluppare maggiormente il livello di autonomia di ciascuna scuola (o di reti territoriali) nel merito di contenuti, processi e finanziamento della innovazione didattico-pedagogica favorita dalla tecnologia. L’autonomia dovrebbe includere vari aspetti: organizzazione della didattica, modalità e processi per realizzare l’innovazione, organizzazione della formazione di insegnanti, personale e dirigenti, creazione di rapporti con soggetti esterni (aziende, amministrazioni, enti e associazioni), gestione delle proprie risorse economiche (dal MIUR) e ricerca di nuove, taglio pedagogico/didattico più adatto al contesto, etc. Il PNSD potrebbe muoversi più decisamente nella direzione di assegnare un ruolo effettivamente manageriale ai dirigenti scolastici che possano coordinare e supervisionare il processo di innovazione;
  • il PNSD deve favorire una vera apertura della scuola italiana al mondo della ricerca anche (e forse soprattutto) internazionale. Sapendo che questa apertura sarà una opportunità concreta solo per un segmento elitario della scuola,è opportuno iniziare una azione formativa in profondità che possa generare vari vantaggi: aprire la scuola ad idee innovative ed eterodosse; far capire la complessità del tema nelle sue varie sfaccettature; migliorare il livello professionale del corpo insegnante; creare collegamenti reali (e non di facciata) che possono contribuire alla evoluzione della scuola italiana.Si propone quindi che il PNSD favorisca ed incentivi una apertura delle scuole (coinvolgendo tutti i soggetti attivi) alla ricerca internazionale che riguardi la innovazione pedagogico/didattica favorita dalle tecnologie, a tutti i livelli (dirigenti, insegnanti e studenti).

Nella prossima riunione del cantiere, prevista per fine ottobre, si cercherà di approfondire queste proposte per passare ai suggerimenti e alle raccomandazioni operative.

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