Città e Covid 19: dall’emergenza alla ripresa

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Le città innovative e le politiche urbane sono un tema che FPA segue da sempre. In questi mesi difficili, in particolare, abbiamo avviato un percorso straordinario di analisi e approfondimento connotato con l’hashtag #ilfuturodellecittà. Un percorso editoriale, di cui questo articolo costituisce una sorta di “copertina”, e un percorso di incontri virtuali e onsite, di cui fanno parte il Cantiere Smart City, gli appuntamenti di FORUM PA 2020, l’evento Modena Smart Life, FORUM PA Città, e che si concluderà con la presentazione del rapporto annuale ICity Rank. Scopriamo quindi i temi di questo percorso dedicato alle città resilienti

23 Luglio 2020

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Daniele Fichera

Senior Consulting Urban Innovation, FPA

Photo by Simon Middleton on Unsplash - https://unsplash.com/photos/EtaTbkAz8oY

Tutte le città italiane hanno vissuto nei mesi di marzo e aprile la difficile esperienza del lockdown e del blocco di molti servizi e attività produttive. Per alcune (Bergamo, Brescia, Cremona, Lodi, Piacenza e tante altre dell’epicentro dell’epidemia) è stata una vicenda che ha avuto caratteri drammatici, ma anche per quelle meno toccate dal punto di vista sanitario è stato uno stress test sociale, economico, funzionale e istituzionale senza precedenti.

Si possono enucleare, rielaborando quelli indicati in un recente studio dell’OCSE, cinque ambiti nei quali si sono manifestati effetti rilevanti e attivate delle reazioni significative.

Il primo è quello delle “fragilità urbane”, cioè gli ambiti dell’ecosistema urbano che hanno mostrato la loro vulnerabilità: quello sociale dei cittadini che ordinariamente vivono “al limite” e dei quali in condizioni particolari si palesa la “non autosufficienza”, rendendo necessario un intervento di supporto, e quello funzionale dei servizi una cui riduzione provoca disservizi che rendono molto difficile la vita e le attività quotidiane dei cittadini e delle imprese.

Il secondo è quello dei “modelli di uso” del territorio cittadino, in proporzioni differenti pianificati o spontanei, ma comunque appoggiati su dinamiche estensive e intensive di mobilità (quella residenza-lavoro, ma anche quelle legate all’accesso ai servizi o alla relazionalità) che nei mesi della crisi sono venute meno, evidenziando la necessità di proseguire non solo i percorsi di incentivazione delle varie forme di smart mobility, ma anche il ripensamento della distribuzione degli spazi e dei servizi urbani.

Il terzo è quello della “conoscenza della città”, ovvero della possibilità/necessità di disporre (certamente in condizioni critiche, ma anche in quelle ordinarie) degli strumenti per raccogliere, ordinare, analizzare e interpretare l’enorme mole di dati oggi disponibili sui fenomeni e comportamenti urbani con la riproposizione, moltiplicata, dell’importanza ma anche della complessità dei progetti di costruzione di smart city control room che diverse città stanno portando avanti.

Il quarto è quello della “condivisione” delle informazioni e delle scelte tra amministrazioni, cittadini, operatori economici e gestori dei servizi; anche essa dimostratasi cruciale nelle circostanze di emergenza ma fondamentale sia nella gestione ordinaria sia nella effettuazione delle scelte strategiche.

Infine, ma non certo ultimo per importanza, la questione dello shock economico negativo e delle strategie e iniziative per favorire una ripresa della produzione di reddito senza la quale non è possibile immaginare alcun ripensamento dei modelli urbani.

Rispetto a ciascuno di questi cinque ambiti, come naturalmente ad altri che possono essere proposti, è possibile immaginare un percorso di riflessione che comprenda tre momenti:

  • la descrizione e l’analisi dell’“impatto” che l’emergenza Covid-19 ha avuto e delle reazioni/risposte che sono state messe in campo;
  • la valutazione di quali elementi, in termini di individuazione di criticità, ma anche di opportunità, stabilizzare e rendere ordinari, utilizzando in tutto o in parte, alcune delle risposte individuate nella fase di emergenza, cioè il momento del “consolidamento”;
  • la prefigurazione degli orientamenti e delle scelte strategiche di ridefinizione di medio e lungo periodo dei modelli urbani sulla base dell’esperienza vissuta da ciascuna realtà, ma anche del confronto delle diverse riflessioni cui ha dato origine.

Analisi dell’impatto, consolidamento delle esperienze e ripensamento strategico sono dunque i tre momenti della riflessione condivisa che si possono proporre su ciascuna delle cinque tematiche individuate, ma anche sulle loro interazioni e integrazioni.

Grazie alla partnership con Wonderware – una grande società di software che ha lavorato molto su modelli e strumenti per l’integrazione e l’analisi delle informazioni per il monitoraggio dei sistemi complessi – FPA ha potuto avviare un “cantiere” di confronto cui hanno già iniziato a partecipare oltre venti amministrazioni urbane di grande, media e piccola dimensione.

Le testimonianze portate nel primo incontro (a partire da quelle di due città simbolo dell’emergenza come Bergamo e Cremona) sono state molto importanti e hanno consentito di avviare il percorso in modo efficace permettendo di cominciare a mettere qualcosa nello “zainetto delle cose utili” (come è stato definito da uno dei partecipanti) che ci porteremo dietro dopo questa difficilissima esperienza.

Ma il Cantiere Smart City è solo un pezzo del percorso che FPA ha deciso di dedicare alle città resilienti e per il quale è stato scelto l’hashtag #ilfuturodellecittà. Si tratta, infatti, di un percorso che, per tutto il 2020, vedrà approfondimenti editoriali (di cui questo articolo costituisce una sorta di “copertina” sui temi che verranno affrontati), ma anche tanti incontri virtuali e onsite: quelli del Cantiere Smart City, ma anche quelli di FORUM PA 2020 nelle due edizioni di luglio (qui la registrazione dell’appuntamento che si è tenuto il 9 luglio scorso) e novembre (a breve sarà disponibile il programma), di Modena Smart Life (che vedrà il 25 settembre il convegno “Il futuro delle città: dall’emergenza alla ripresa”, coordinato da Gianni Dominici, Direttore Generale di FPA), di FORUM PA Città, e che si concluderà con la presentazione del rapporto annuale di FPA ICity Rank.

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