L’impegno delle città per l’innovazione digitale, tra partecipazione civica e crescita economica

Home Open Government Comunicazione Pubblica L’impegno delle città per l’innovazione digitale, tra partecipazione civica e crescita economica

Le città italiane impegnate nell’ambito dei programmi URBACT e Urban Innovative Actions hanno sperimentato negli ultimi anni una serie di utilizzi peculiari delle principali piattaforme social, favorendo così l’attivazione dell’intero contesto locale nelle sfide di rigenerazione urbana, crescita economica e partecipazione civica. queste esperienze saranno analizzate il 18 ottobre nel corso di ICity Lab in un convegno e in una Academy.

3 Ottobre 2018

S

Simone d’Antonio, Area Studi e Ricerche ANCI

Il coinvolgimento dei cittadini attorno alle strategie di crescita urbana passa sempre di più attraverso l’utilizzo di social e piattaforme digitali, innovazioni tecnologiche che se ben utilizzate possono diventare davvero elementi abilitanti di forme di sviluppo complessivo più ampio delle comunità. In particolare, le città italiane impegnate nell’ambito dei programmi URBACT e Urban Innovative Actions hanno sperimentato negli ultimi anni una serie di utilizzi peculiari delle principali piattaforme social, favorendo così l’attivazione dell’intero contesto locale nelle sfide di rigenerazione urbana, crescita economica e partecipazione civica promosse nell’ambito delle reti che hanno coinvolto attori locali e internazionali.

Nel caso di Genova, capofila del network Interactive Cities, l’utilizzo dei social media in funzione collaborativa ha consentito di migliorare il sistema di coordinamento tra gli attori coinvolti nel tavolo di gestione della tassa di soggiorno, favorendo così la definizione di una strategia comunicativa condivisa tra attori che vanno dall’Aeroporto alle squadre di calcio del Genoa e della Sampdoria e capace di coinvolgere i cittadini ad esempio con campagne o hashtag specifici legati ad eventi, luoghi e attività da promuovere su Instagram: tale azione, condotta con città europee del calibro di Parigi, Lisbona e Gent fra le altre, ha consentito di sviluppare un know-how che potrà essere messo in pratica per il necessario rilancio di immagine della città dopo il crollo del Ponte Morandi. Sempre nell’ambito della stessa rete europea, Palermo ha invece approfondito l’utilizzo di social e piattaforme tecnologiche per fornire informazioni in tempo reale ai cittadini sul trasporto pubblico e favorire la realizzazione di azioni che promuovano un cambiamento delle abitudini quotidiane in tema di mobilità in chiave sostenibile, agganciando l’azione condotta nel quadro di URBACT a progetti innovativi come MUV – Mobility Urban Values, finanziato dal programma Horizon 2020, che si basa su una forte collaborazione tra Comune, piccole e medie imprese e innovatori del territorio.

La formazione degli operatori commerciali all’utilizzo dei social media per attirare nuova clientela locale e turistica è invece tra le azioni promosse a Fermo dal gruppo d’azione locale nell’ambito del network Retail Link, che ha messo a confronto le strategie adottate dalle città medie europee per rilanciare il piccolo commercio anche attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie. In altri casi, come accaduto a Napoli e San Donà di Piave, l’utilizzo dei social media è stato decisivo per ricreare uno spirito di comunità tra city maker e cittadini attivi, promuovendo così gruppi e pagine tematiche dedicate alle sfide di rigenerazione urbana affrontate nel corso dei progetti come la rigenerazione di grandi strutture dismesse a Napoli o il recupero del centro storico a San Donà di Piave.

Fare comunità a partire dalle piattaforme digitali e alle “call to action” lanciate a partire da esse era stato il cuore dell’azione di Siracusa nell’ambito del network Genius Open, che riprendeva l’esperienza della piattaforma per la partecipazione civica e l’innovazione sociale promossa da York per consentire ai cittadini di aderire a sfide e azioni collaborative co-disegnate in collaborazione con l’amministrazione locale. Un utilizzo simile, soprattutto in funzione di mappatura di azioni di cittadinanza attiva promosse sul territorio, è quello che sta promuovendo l’Università di Torino con la piattaforma FirstLife che raccoglie e geolocalizza i patti di collaborazione stipulati tra amministrazione comunale e gruppi di cittadini nell’ambito del progetto Co-City, finanziato dal programma Urban Innovative Actions.

Tutte queste esperienze saranno analizzate nel corso di ICity Lab nell’ambito dell’Academy “URBACT e l’impegno delle città italiane per la trasformazione digitale ”, prevista il 18 ottobre dalle 13 alle 13.20 in Sala Academy e costituiranno spunto di riflessione per il confronto tra assessori coinvolti nel convegno “La smart city è sostenibile: un confronto tra le città” , previsto il 18 ottobre dalle 9.30 alle 11.30 .

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!