Open data satellitari (e non solo) a supporto delle emergenze

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Nelle difficili giornate seguite al terremoto del centro Italia è emersa chiaramente l’importanza di disporre di informazioni geografiche sulle aree colpite in maniera tempestiva e con licenze che non ne limitino l’utilizzo. Ecco alcune considerazioni e spunti

23 Settembre 2016

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Massimo Zotti, Istituto Italiano Open Data

Nelle difficili giornate seguite al terremoto che ha colpito il centro Italia lo scorso 24 agosto, è emerso chiaramente quale sia l’importanza di disporre di informazioni geografiche sulle aree colpite in maniera tempestiva e con licenze che non ne limitino l’utilizzo. Già poche ore dopo il sisma, i principali provider mondiali di immagini satellitari si sono attivati per acquisire dati ad altissimo dettaglio sulle zone colpite, e renderli disponibili in varie forme a diversi portatori di interessi. Tra questi ci sono certamente gli operatori della Protezione Civile e tutti i soggetti coinvolti nella gestione dell’emergenza; un ruolo importante l’hanno però ricoperto anche i tanti privati cittadini che hanno voluto dare il proprio contributo in maniera diversa dall’invio di soldi o altri oggetti materiali: la comunità dei mappatori volontari di OpenStreetMap si è immediatamente attivata per aggiornare le informazioni cartografiche relative alle aree colpite, e anche per evidenziare le aree non più accessibili o le strade interrotte dalle macerie derivanti dai crolli.

Rispetto alla mappatura dei danni, ed in generale all’aggiornamento dello stato dei luoghi interessati dall’evento sismico, un contributo fondamentale è stato dato dal servizio di gestione delle emergenzedel programma europeo Copernicus. Il Copernicus EMS (Emergency Management Service) ha il compito di fornire, a tutti gli attori coinvolti nella gestione di situazioni di emergenza, informazioni geografiche tempestive e accurate derivate dall’osservazione della Terra ed integrate con dati locali.

Nel caso del terremoto del centro Italia, tra i dati locali sfruttati per la produzione speditiva di mappe aggiornate sulle aree colpite, ci sono stati proprio anche i dati di OpenStreetMap. Nelle stesse ore in cui il team di Copernicus EMS produceva le numerose mappe di gravità dei danni per i Comuni coinvolti, i volontari aggiornavano il database di OSM che faceva da riferimento per la produzione delle stesse mappe Copernicus, creando un avvincente circolo di collaborazione operosa.

E’ importante sapere che il servizio Copernicus EMS è nato per fornire dati ed informazioni, con licenze d’uso open, in situazioni di emergenza che si verificano in tutto il mondo. I prodotti generati dal servizio sono pensati per essere utilizzati sia sotto forma di mappe pronte per la stampa o per l’utilizzo su dispositivi elettronici, sia come dati che possono essere combinati con altre informazioni e fonti cartografiche. Le mappe dei comuni colpiti dal terremoto, in vari formati, sono scaricabili qui e una buona parte di questi dataset possono essere utilizzati come livelli di conoscenza in sistemi informativi geografici per supportare i processi decisionali dei soggetti interessati non solo alla gestione dell’emergenza, ma anche alla ricostruzione.

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