Collaborazione tra team digitali e relazione agile con i cittadini: strumenti e tecnologie

Questi difficili mesi di emergenza sanitaria hanno portato la quasi totalità delle organizzazioni pubbliche e private a servirsi del lavoro da remoto, spesso chiamandolo sommariamente Smart Working. In verità, un’organizzazione del lavoro smart non è semplicemente legata alla possibilità che la tecnologia fornisce di lavorare da remoto, bensì fa riferimento ad un modello organizzativo dinamico volto al raggiungimento di obiettivi e che si serve della tecnologia come condizione necessaria ma non sufficiente.

Ne deriva dunque tutta una serie di lezioni apprese da questi mesi di Smart Working forzato, a partire dalle considerazioni e i cambiamenti avvenuti in materia di organizzazione del lavoro ma anche in merito alla possibilità di ripensare i punti di contatto con i cittadini puntando con forza su servizi più completi e di accesso immediato. Il percorso tracciato dunque, anche per la PA, è quello che va verso modalità di lavoro più flessibili, che necessiteranno inevitabilmente di strumenti tecnologici adeguati ma anche dell’adeguamento di quelli esistenti laddove possibile, oltre che di una sempre maggiore introduzione di nuove tecnologie come il cloud o l’automazione guidata secondo intelligenza artificiale.

Ne abbiamo parlato nel corso di un webinar organizzato da FPA in collaborazione con AVAYA sul tema della collaborazione in digitale. L’utilizzo sempre più diffuso dello Smart Working ha reso necessaria una maggiore attenzione non solo alle modalità di lavoro ma anche ad una rinnovata formazione in materia di comunicazione digitale tra team di lavoro, sia nelle organizzazioni pubbliche che private.