Competenze digitali in sanità: non basta essere “nativi digitali”, serve formazione

Home Sanità Competenze digitali in sanità: non basta essere “nativi digitali”, serve formazione

Per il presente e il futuro della sanità digitale c’è bisogno di una crescita delle competenze dei professionisti e di un approccio di formazione permanente lungo tutta la vita professionale. Il PNRR rappresenta una grande opportunità. Per scoprire la nostra visione di sanità del futuro vi diamo appuntamento al FORUM PA di giugno dove parleremo di potenziamento dell’assistenza territoriale e di One Health, digital. Due focus che anticipano il prossimo FORUM PA Sanità in programma il 27 e 28 ottobre prossimi

8 Giugno 2021

V

Antonio Veraldi

Responsabile Area Sanità e Regioni FPA

Photo by National Cancer Institute on Unsplash - https://unsplash.com/photos/X9Iq79PFif4

Riprendo la riflessione di un mio precedente articolo sulla necessità di rafforzare le competenze digitali in sanità, perché recenti ricerche evidenziano che il divario tra le attuali competenze digitali dei professionisti sanitari e quelle necessarie fatica ad essere colmato.

Competenze digitali in sanità: la ricerca dell’Osservatorio Innovazione Digitale in Sanità

COVID-19 ha accelerato la conoscenza e l’uso da parte di cittadini, medici e strutture sanitarie di strumenti digitali. Secondo quanto emerso dalla ricerca dell’Osservatorio Innovazione Digitale in Sanità del Politecnico di Milano pubblicata il 26 maggio scorso, l’88% dei pazienti si informa sulla propria patologia online; il 73% dei cittadini ha cercato in rete informazioni su prevenzione e stili di vita; il 43% si è informato online sulla campagna vaccinale; il 33% dei pazienti usa App per controllare il proprio stile di vita e più del 20% le usa per ricordarsi di prendere un farmaco o per monitorare parametri clinici.

La Telemedicina è entrata nella quotidianità dei medici, fra i quali la percentuale di utilizzo è passata da poco più del 10% pre-Covid a oltre il 30% durante la crisi sanitaria. Il servizio di Telemedicina più utilizzato è il Tele-consulto con medici specialisti (lo usa il 47% degli specialisti e il 39% dei MMG), seguono la Tele-visita (39% degli specialisti e dei MMG) e il Tele-monitoraggio (28% specialisti e 43% MMG).

Tuttavia, le competenze digitali dei professionisti sanitari rimangono un obiettivo da cogliere: il 60% dei medici specialisti e dei medici di medicina generale (MMG) ha sufficienti competenze digitali di base (Digital Literacy), legate all’uso di strumenti digitali nella vita quotidiana, mentre solo il 4% ha un livello soddisfacente in tutte le aree delle competenze digitali professionali (eHealth Competences). Ancora oggi pochi medici hanno ben chiara la differenza tra App per la salute e Terapie Digitali (24% dei MMG e 32% degli specialisti).

Giovani medici e formazione digitale: l’indagine del Segretariato Italiano Giovani Medici – SIGM

Il Segretariato Italiano Giovani Medici – SIGM, nell’ambito del Progetto VALIDATE (Value-bAsed Learning for Innovation, Digital health and Artificial inTelligencE), ha commissionato un’indagine web based per conoscere il livello di sensibilizzazione e formazione circa la sanità digitale tra i giovani medici d’età inferiore a 35 anni.

Stiamo parlando dei millenial, che digitali dovrebbero esserlo dalla nascita: su un totale di 362 medici che hanno risposto al sondaggio, solo il 13% ha riferito di essere direttamente coinvolto nella gestione dei big data nella pratica clinica e di ricerca quotidiana; per quanto riguarda tecnologie -omics, il 13% dichiara coinvolgimento diretto in attività cliniche o di ricerca; sempre il 13% ha dichiarato l’uso di AI nella propria area di interesse; bassa la percentuale di rispondenti con coinvolgimento diretto o indiretto nell’internet delle cose, rispettivamente 6% e 10%; per la telemedicina 22% il tasso di applicazione diretta, al 34% il coinvolgimento indiretto; il 76% ha dichiarato di utilizzare archivi elettronici per attività cliniche, solo 8% ha riferito di avere l’opportunità di condividere i dati clinici.

Un nativo digitale non è sempre un medico “digitale”

Sulla base dei risultati di questa indagine è possibile raggruppare i giovani medici che hanno risposto al sondaggio in tre categorie:

  • medici junior high-tech con interesse, conoscenza e coinvolgimento nella sanità digitale;
  • medici junior low-tech, che sembrano aver avuto un coinvolgimento indiretto e non aver ancora sperimentato la rivoluzione digitale in medicina;
  • giovani medici no-tech, che hanno una conoscenza classica senza alcuna esperienza diretta o indiretta di sanità digitale.

Sorprendentemente, la maggior parte dei giovani medici può essere rappresentata dalle ultime due categorie. Quindi, gli autori concludono che dare una formazione medica a un nativo digitale non significa necessariamente formare un medico digitale: per avere un medico digitale è necessaria una formazione dedicata con specifiche competenze chiave.

Quale formazione e quali competenze per i “medici digitali”

La proposta è di formare competenze di base integrandole con le competenze di professionisti diversi: ingegneri, fisici, statistici, matematici. Per far nascere la futura categoria di professionisti sanitari che avrà la responsabilità di costruire una nuova semeiotica; identificare criteri per modelli predittivi da integrare nella pratica clinica; standardizzare le banche dati cliniche e di ricerca; definire i confini dei social network e delle nuove tecnologie di comunicazione all’interno dei servizi sanitari.

In conclusione, sia per le risultanze della ricerca dell’Osservatorio Innovazione Digitale in Sanità sia per quelle dell’indagine del Segretariato Italiano Giovani Medici – SIGM, per il presente e il futuro della sanità digitale c’è bisogno di una crescita delle competenze dei professionisti e di un approccio di formazione permanente lungo tutta la vita professionale. Il PNRR rappresenta una grande opportunità non solo per le risorse messe in campo, ma perché traccia gli obiettivi della Sanità del futuro, compreso quello dello sviluppo di cultura e competenze digitali nei professionisti sanitari.

Per questo obiettivo noi proponiamo FPA Digital School, la piattaforma per la formazione e l’empowerment delle persone e in particolare il Percorso Sanità Digitale.

Per scoprire la nostra visione di sanità del futuro vi diamo poi appuntamento al FORUM PA di giugno dove parleremo di potenziamento dell’assistenza territoriale e di One Health, digital. Due focus che anticipano il prossimo FORUM PA Sanità in programma il 27 e 28 ottobre prossimi.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!