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Smart working e lavoro ibrido: come creare postazioni agili e connesse per andare oltre gli spazi fisici

Agile e connessa: come cambia la postazione di lavoro nel “new normal”
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Potete rivedere il webinar, organizzato da FPA in collaborazione con Samsung Electronics Italia: un focus su come ripensare i luoghi di lavoro in linea con le nuove esigenze di virtualizzazione e collaborazione dettate dal modello di lavoro ibrido che si va sempre più delineando

27 Maggio 2021

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Redazione FPA

Agile e connessa: come cambia la postazione di lavoro nel “new normal”

Andare oltre gli spazi fisici con postazioni connesse e agili, che facilitino i processi, le comunicazioni e la contaminazione tra le aree organizzative. E’ un’esigenza forte, legata al nuovo modello di smart working e lavoro ibrido “ibrido” che probabilmente si affermerà, nel mondo pubblico e privato, dopo la fine dell’emergenza sanitaria.

Ne abbiamo parlato il 19 maggio scorso, in occasione di un webinar organizzato da FPA in collaborazione con Samsung Electronics Italia

Si comincia facendo il punto su cosa è accaduto nel mondo del lavoro pubblico a seguito della pandemia da Covid-19: lo smart working, che era in fase sperimentale in alcune realtà, ha subito un’accelerazione imprevedibile a causa dell’emergenza sanitaria. Una risposta forzata, che ha mostrato come le amministrazioni che stavano già sperimentando questa modalità di lavoro si siano trovare più pronte a rispondere all’emergenza. Una risposta che, seppur forzata, ha comunque impattato sugli aspetti organizzativi di tutti gli enti . Giovanna Stagno traccia il percorso e l’evoluzione da marzo 2020, evidenziando cambiamenti, criticità e prospettive anche riportando i risultati di alcune ricerche effettuate da FPA nei mesi scorsi.

Ma in questo scenario, come cambiano gli ambienti di lavoro? Smart working non equivale, infatti, a “lavorare da casa”, ma lavorare secondo nuovi principi: flessibilità, autonomia della persona, responsabilizzazione e forte orientamento ai risultati. Insomma una nuova “filosofia manageriale” che richiede di ripensare il modello organizzativo e di conseguenza gli spazi e i luoghi di lavoro, in linea con i principi di virtualizzazione e collaborazione tra le persone.

Serve, quindi, un’azione di “workplace change management” volta a creare le condizioni ottimali per riunioni virtuali tra team di lavoro ibridi (alcuni partecipanti in presenza e altri da remoto); sessioni di video-collaboration allargate e per la condivisione di informazioni e documenti.

Quali tecnologie possono abilitare questo nuovo workplace? Ha approfondito questo aspetto Massimiliano Monti, IT B2B Business Development Manager – Samsung Electronics Italia. A partire dai punti deboli rilevati oggi all’interno delle organizzazioni in tema di comunicazione e collaborazione, Monti sottolinea come il nuovo posto di lavoro debba essere intrinsecamente “ibrido” e “liquido”, in grado di favorire una nuova “cultura del posto di lavoro”. E’ a questa esigenza che devono rispondere le nuove tecnologie, pensate per risolvere problemi concreti e criticità (inefficienza, autonomia, performance, manutenzione) nate da questo cambiamento organizzativo e culturale. Approccio olistico alla tecnologie, ricerca dell’efficienza e tutela della salute e della sicurezza: sono questi i principi su cui si basano le tecnologie di Samsung Electronics Italia.

Infine, un caso concreto, con l’esperienza della Provincia autonoma di Bolzano, con il progetto “Multimedia e videoconference room”.

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