Mariano Corso: “Visione responsabile e innovazione: ecco i cardini per una nuova sanità nell’era digitale”

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Guardando ai trend più innovativi – intelligenza artificiale, Digital Twin, metaverso – nell’ambito della sanità, come farsi trovare pronti ad adottarli, a metterli a frutto non soltanto utilizzando le risorse economiche del PNRR a disposizione ma anche dando spazio al tema dell’innovazione a livello organizzativo e culturale? Ne abbiamo parlato con Mariano Corso, Presidente di P4I e Responsabile Scientifico dell’Osservatorio Sanità Digitale del Politecnico di Milano, da noi intervistato in vista del prossimo FORUM Sanità

15 Settembre 2023

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Patrizia Fortunato

Redazione FPA

Foto di mostafa meraji su Unsplash - https://unsplash.com/it/foto/YvZKRE9VFVE

“Nel nostro sistema sanitario, la spesa digitale nel 2022 è stata di 1,8 miliardi, registrando una crescita del 7% rispetto al 2021. Questo rappresenta sicuramente un incremento, tuttavia non corrisponde all’atteso switch off digitale considerando le risorse impiegate dal PNRR (15,63 miliardi per la Missione 6 Salute) e lo sviluppo delle nuove tecnologie, dalla telemedicina all’intelligenza artificiale”. Parte da questi numeri la nostra chiacchierata con Mariano Corso, Presidente di P4I e Responsabile Scientifico dell’Osservatorio Sanità Digitale del Politecnico di Milano, intervistato in vista del prossimo FORUM Sanità 2023.

Dalle classifiche internazionali, tra cui il DESI – Indice dell’economia e della società digitali, in Italia ciò che manca non è tanto l’offerta dei servizi digitali ai cittadini quanto la loro reale adozione. Lo scorso anno solo un italiano su tre ha utilizzato il Fascicolo Sanitario Elettronico e in larga parte per esigenze legate all’emergenza covid. I prossimi anni saranno anni chiave, in cui non sarà più sufficiente implementare le infrastrutture tecnologiche, ma sarà necessario garantire che queste siano in grado di effettuare un vero cambiamento nei comportamenti ed evolvere le competenze. “Un dato significativo è che nella pubblica amministrazione si dedicano mediamente solo 0,9 giorni l’anno alla formazione – sottolinea Corso -. Il PNRR ha il merito di riconoscerne l’urgenza, destinando oltre un miliardo allo sviluppo delle competenze tecniche, professionali, digitali e manageriali del personale del sistema sanitario, come previsto alla Missione6, Componente 2, quindi non solo alfabetizzazione ma anche uso di tecnologie, soft skill, leadership digitale”.

Visione responsabile; ridisegno coerente dei processi e delle regole, e non solo delle tecnologie; attenzione all’adozione di nuovi comportamenti e sviluppo di nuove competenze, compreso il change management: questi sono i tre aspetti di cui tener conto per definire un sistema sanitario innovativo, secondo Mariano Corso.

Visione responsabile per la trasformazione sostenibile del sistema sanitario

“La sanità è una condizione fondamentale di resilienza di un sistema economico, anche per la crescita di un paese come il nostro, quindi non dobbiamo perdere il senso di urgenza, nonostante la fine dell’emergenza sanitaria. D’altra parte, c’è il rischio di concentrarsi solo sulla spesa, di spendere per rendicontare”, sostiene Corso. “Il PNRR stanzia una grande quantità di risorse economiche, ma non dobbiamo dimenticare che gran parte di questi fondi sono a debito, il che significa che stiamo impegnando risorse ‘sulle spalle’ delle prossime generazioni. Serve una visione responsabile”, aggiunge.

Ridisegno coerente dei processi e delle regole

“La telemedicina – afferma Corso – acquista senso, uscendo dall’alveo delle sperimentazioni che l’hanno incatenata per moltissimi anni, se portata avanti di concerto con un cambiamento organizzativo, normativo, infrastrutturale”. Quindi è fondamentale che la telemedicina sia portata avanti in parallelo alla riforma della sanità territoriale per giungere a un cambiamento del modello di cura.

“Nella sanità scontiamo un peccato originale, il fatto che non si possa procedere andando ad imporre dal centro piattaforme, standard, regole. Il nostro sistema sanitario è un sistema assolutamente legato alle diverse organizzazioni che si sono date le Regioni e alle diverse infrastrutture tecnologiche”. D’altra parte, secondo Corso, è un momento nel quale non ci si può accontentare di iniziative bottom up, che non risolverebbero le ataviche situazioni di eterogeneità e di disuguaglianza sul territorio. E questo crea una governance estremamente complessa in questa fase del PNRR perché bisogna effettivamente andare a orchestrare le iniziative dai territori, che sono il fulcro del sistema sanitario nazionale, con iniziative di concertazione, di messa a disposizione di piattaforma e standard nazionali da parte degli enti centrali. L’efficacia di questo incontro tra top down e bottom up è un po’ la sfida.

Attenzione al cambiamento

“Non bisogna cadere nel catastrofismo – puntualizza Corso – perché siamo tra i paesi che sono più avanti rispetto alle scadenze PNRR, però siamo anche quelli che hanno gli obiettivi più sfidanti, quindi bisogna accelerare sull’innovazione”. Il PNRR ha una buona impostazione, concentrandosi sulle esigenze del sistema sanitario nazionale, come la creazione di un sistema più sostenibile, vicino al territorio e moderno grazie alla digitalizzazione. Tuttavia, il rischio è di non riuscire a realizzare l’innovazione, poiché non è limitabile alla sola evoluzione della tecnologia, agli interventi di riforma o alla rivisitazione del modello di cura. Innovazione è cambiare i comportamenti, cambiare il mindset.

Mariano Corso ci ricorda che le scadenze del PNRR, quelle che potrebbero mettere anche a repentaglio la continuità del piano, non sono legate soltanto alla disponibilità di tecnologie ma ai reali comportamenti, a quello che verrà fatto all’interno del sistema sanitario.

In conclusione

È di fondamentale importanza mantenere viva l’attenzione da parte della politica sull’impatto positivo della sanità sul paese e sull’innovazione organizzativa e digitale nel settore sanitario. La fase attuale del PNRR è cruciale, poiché sono state create le basi per lo sviluppo di strumenti e infrastrutture, ma l’impatto concreto di questi fondi sul sistema deve ancora manifestarsi. Pertanto è necessario mantenere alta l’attenzione e promuovere la collaborazione tra i diversi livelli del sistema sanitario per evitare che questa opportunità di svolta si trasformi in un’occasione mancata.

C’è, dunque, una forte esigenza di dialogo e di orchestrazione, collaborazione, anche ai vari livelli istituzionali e di governance. “È importante che Ministero, Dipartimento per la trasformazione digitale, Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (AGENAS), Consip e i diversi attori che hanno un ruolo nel creare delle condizioni di sistema si confrontino sulle istanze più urgenti – conclude Corso -. Occorre anche coinvolgere l’ecosistema di operatori, tra cui fornitori di tecnologie, consulenti, startupper e cittadini, a tavoli di co-progettazione per lo scambio di buone pratiche e linee guida. FORUM Sanità è l’occasione giusta per questi momenti di confronto con tutti gli attori chiamati a svolgere un ruolo cruciale nell’implementazione degli interventi nel sistema sanitario”.

Mariano Corso modererà lo Scenario “Persone e ruoli per la Sanità digitale & Premio Forum Sanità 2023”, giovedì 26 ottobre ore 11:30.

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