Cittadini ed imprese alleati per un’economia più giusta. Goal 12 a FORUM PA 2017

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Le pubbliche amministrazioni quale ruolo giocano nella transizione verso il nuovo modello di sviluppo economico e sociale equo-sostenibile? Ne parliamo con Valentino Bobbio, Segretario Generale di NeXt (co-cooordinatore con AISEC del gruppo Goal 12 in ASviS). “Le PA hanno un potere enorme di mercato perché la spesa pubblica italiana è la metà del PIL della spesa nazionale, pertanto possono orientare le aziende fornitrici verso un Green Public Procurement che tenga conto negli acquisti, oltre che della dimensione ambientale, anche della dimensione sociale”

15 Marzo 2017

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Patrizia Fortunato

In una fitta rete di imprese, sempre più orientate al profitto, si delineano posizioni che esprimono modelli economici alternativi, ma, perché queste emergano sempre di più, bisogna che qualcuno agisca da facilitatore.

NeXt – Nuova Economia X Tutti – è l’associazione nazionale di promozione della nuova economia, intenta a promuovere la sostenibilità sociale e ambientale nel sistema produttivo. A sottolinearlo è Valentino Bobbio, Segretario Generale di NeXt, che afferma “siamo insoddisfatti della fatica, dello stress e dell’ingiustizia di questa economia, ma ci rendiamo conto che quando le imprese affiancano, accanto a legittimi obiettivi di profitto, obiettivi di salvaguardia dell’ambiente, per ridurre al massimo l’impatto ambientale, e di rispetto delle persone, si ottiene un grande cambiamento dell’economia”.
Il processo mediante il quale l’impresa definisce i propri orientamenti valoriali, i propri principi etici, genera un cambiamento anche relazionale con la comunità di riferimento. NeXt accompagna le imprese nel percorso di definizione della propria identità e nel processo di impegno sui temi della responsabilità sociale.

Al centro del comportamento operativo di NeXt c’è un principio, il “Consumo responsabile” in attuazione dell’Agenda 2030 dell’ONU. Non è un caso che “Nuova Economia X Tutti”, costituita da associazioni sindacali, territoriali, ambientali, del terzo settore e alcune università, è co-cooordinatore con AISEC del Goal 12 in ASviS – Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile.

Lo annuncia Bobbio “stiamo lavorando con una ventina di partner su come l’Italia possa conseguire e far crescere modelli sostenibili di produzione e di consumo. Il gruppo di lavoro, composto da partner come Fondazione Sodalitas (tra i fondatori di NeXt), l’AISEC-associazione dell’economia circolare, laboratori dell’Università Cattolica, della Bocconi, di Tor Vergata, altre associazioni di imprese e Anima per il sociale che è una associazione di imprese di Confindustria Lazio (anche questa tra i fondatori di NeXt), sta lavorando sulla responsabilità sociale delle imprese“.

Allora che cosa fa NeXt? Spiega Bobbio “facciamo un’opera di sensibilizzazione e accompagnamento delle aziende, non siamo certo anti-industriali (vengo dal mondo delle aziende), ma pensiamo che le aziende abbiano bisogno di uno stimolo per accrescere la loro attenzione verso le persone. La pressione dal basso da parte dei cittadini che orientano responsabilmente i loro consumi verso le aziende sostenibili è altrettanto importante come la sensibilizzazione delle aziende”.

Diremmo che i due aspetti della responsabilità sociale territoriale e d’impresa sono facce della stessa medaglia: l’impegno coerente dell’impresa verso la sostenibilità e la sua declinazione nelle scelte strategiche, economiche, politiche e imprenditoriali, da una parte, il coinvolgimento e la mobilitazione della comunità sociale che sempre più sceglie responsabilmente, dall’altra.

Afferma Bobbio “ci sono imprese virtuose, ne conosciamo tante, ma purtroppo non sono quelle che fanno notizia. La maggior parte delle imprese mira a fare, con qualsiasi mezzo legale, il massimo profitto, sovente calpestando la dimensione ambientale, la biodiversità, l’utilizzo delle risorse e la qualità dell’aria, dell’acqua, e generando tensioni sul territorio; ed allora è necessario che anche i cittadini si attivino sostenendo le buone imprese, quelle sostenibili, perché i cittadini che orientano i loro acquisti sulle imprese attente alle dimensioni ambientale e sociale cambiano il comportamento anche delle altre aziende”.

Diventa fondamentale il processo interattivo di comunicazione delle imprese, la definizione di bilanci sociali. Continua Bobbio “abbiamo svolto attività di informazione e sensibilizzazione presso le Camere di commercio, presso commercialisti e studi di consulenza aziendale. Abbiamo fatto un’azione dal basso di mobilitazione dei cittadini informandoli sul grande potere di mercato che hanno nell’indirizzare le scelte aziendali. Non vogliamo boicottare le aziende, ma invece premiare le migliori e farle diventare dei benchmark, degli esempi da imitare”.

Accettando la sfida lanciata dall’ASviS verso il nuovo modello di sviluppo economico e sociale equo-sostenibile, “le pubbliche amministrazioni – secondo Bobbio – possono svolgere un ruolo sostanziale di facilitatori. Hanno un potere enorme di mercato, perché la spesa pubblica italiana è la metà del PIL della spesa nazionale, e pertanto possono orientare le aziende fornitrici verso un Green Public Procurement che tenga conto negli acquisti, oltre che della dimensione ambientale, anche della dimensione sociale. Possono anche attivare una serie di strumenti premianti, che funzionano come il rating di legalità, e che vanno dalla riduzione dell’Irap riconosciuta dalle regioni alle aziende responsabili ad una premialità negli appalti pubblici“.

E ancora “il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali elabora ogni triennio un piano nazionale sulla responsabilità sociale di impresa e questa costituisce una azione di sensibilizzazione verso le PA, verso le imprese e dovrebbe diventarlo anche verso i cittadini”. Quindi le azioni di sensibilizzazione sono estremamente importante.

Le parole chiave “sostenibilità” e “sviluppo” sono presenti anche nel PON Scuola. Il Segretario Generale Bobbio apprezza la scelta della ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli di portare la dimensione della sostenibilità nei programmi scolastici anche perché ritiene che il coinvolgimento dei giovani sia un altro modo di fare formazione dal basso e di proiettarci in un futuro più sostenibile.

NeXt punta molto sui giovani e fa un lavoro con le università, con le scuole superiori, organizzando dei laboratori. Quest’anno sono stati avviati con l’Università Federico II di Napoli, con Tor Vergata, con Roma Tre, con la Sapienza, con l’Università di Bari.

Afferma Bobbio “insegniamo agli studenti che nel fare impresa, nel fare progetti per il loro territorio, è importantissimo considerare la dimensione sociale. Sono sempre sbalordito della pochissima informazioni che hanno i giovani: pensano che fare impresa sia cercare il massimo profitto e quando parliamo loro di dimensione sociale e ambientale restano stupiti, interessati e coinvolti. Li aiutiamo così a sviluppare una loro idea che riguardi il territorio in cui vivono, con attenzione all’ambiente ed alle persone”.

I laboratori si chiudono con una manifestazione annuale, il premio Prepararsi al futuro, che quest’anno si terrà il 10 maggio a Tor Vergata, che presenta i progetti dei giovani che siano oltre che efficienti, efficaci, redditizi, anche positivi per l’ambiente e la comunità.

I ragazzi sono invitati a ragionare su cosa significhi fare impresa responsabile, a riflettere su quali siano gli indicatori di sostenibilità, sulla loro valutazione qualitativa e quantitativa. Continua Bobbio “insegniamo loro la progettazione sociale, come passare da obiettivi generali e poi specifici ad azioni concrete e fattibili, considerando i costi e ricavi e gli impatti sociali e ambientali”.

Si ricorda un libro di prossima uscita sulle “Pubbliche amministrazioni per il bene comune” a firma di diversi autori, tra cui NeXt.

Durante FORUM PA 2017 continueremo a stimolare la riflessione sui principi cui attenersi nell’assetto organizzativo e nella gestione dei procedimenti amministrativi della pubblica amministrazione, come pure sull’utilizzo degli strumenti di Green Public Procurement per ridurre al minimo l’impatto ambientale.

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