Scuola digitale, la sfida decisiva è sulle competenze

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La consapevolezza digitale si declina soprattutto nella comprensione di come le tecnologie cambiano e conformano il contesto, il dirigente scolastico ha la responsabilità della visione, della comprensione delle dinamiche di territorio e della gestione del cambiamento. In altri termini, il cambiamento della scuola richiede al singolo dirigente, ma non solo, competenze di e-leadership

2 Settembre 2016

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redazione

Un aspetto chiave del cambiamento nella scuola è certamente quello delle competenze di dirigenti e docenti e quindi della loro formazione sui temi dell’innovazione. Il cambiamento diventa così innanzitutto culturale e però necessita di interventi da un lato profondi (l’obiettivo primario è lo sviluppo di una cultura digitale, non la capacità di uso degli strumenti tecnologici) dall’altro organici e capillari, perché il cambiamento riesce se pervasivo e diffuso.

Così, la scuola diventa il luogo in cui formare a vivere il cambiamento, esercitare attivamente la cittadinanza (digitale), immaginare soluzioni innovative, anticipare i bisogni. Il digitale non è visto come “altro” che va affiancato ma “innovazione distruttiva” del modello scuola.

Per questa ragione non occorrono più corsi di informatica ma di tecnologia didattica . Non più inutili corsi su pacchetti software inutilizzabili in classe. Non più formatori preparatissimi dal punto di vista tecnico ma totalmente digiuni di metodologie didattiche.

La competenza digitale è, infatti, una delle otto competenze chiave per l’Apprendimento permanente. È definita come la capacità di saper utilizzare con dimestichezza e spirito critico le tecnologie della società dell’informazione. E’ inoltre parte dell’Agenda Digitale per l’Europa 2020 e descritta in modo ampio nel framework DIGCOMP, di cui è in corso di rilascio la seconda versione.

La nuova formazione in ingresso è stata progettata proprio con questo approccio, nella logica di accompagnare i neoassunti per tutta la carriera e lo sviluppo professionale del docente, caratterizzandola con modelli innovativi di attuazione, orientati all’innovazione digitale e al “bilancio delle competenze”.

Naturalmente, la prima fase di formazione sul PNSD ha scontato la difficoltà di cambio di approccio e allo stesso tempo l’urgenza di mettere in atto da subito attività formative. Per questo alcuni esperti hanno parlato di una modalità “tumultuosa”, e alla valutazione positiva sulla “ripartenza” della formazione hanno affiancato diverse perplessità, dal modello formativo alla frammentazione delle scelte, con proposte formative molto diversificate e con percorsi che rischiano di minare la coerenza del sistema.

Profondità e urgenza di cambiamento che sono necessarie per poter agire in modo efficace e tempestivo sullo sviluppo delle competenze digitali degli studenti, uno dei compiti principali della scuola alle prese con l’obiettivo di prepararli all’esercizio dei diritti di cittadinanza, in gran parte oggi legati alla consapevolezza digitale. Il tutto partendo dalla demistificazione dei “nativi digitali” autonomi nell’imparare l’uso di Internet: come mostrano i primi risultati della ricerca di Indire “Competenze Digitali di studenti e docenti delle Regioni del Sud”, gli studenti hanno bisogno di essere accompagnati nell’uso della Rete.

Ed è sulla base di questa visione che scuola e università, istruzione, educazione e formazione dovrebbero essere poste, concretamente, al centro di ogni progettualità e processo innovativo e nell’affrontare le sfide della cittadinanza e di una innovazione inclusiva, che sono le sfide della (iper)complessità ma anche della responsabilità.

Perché tutto questo possa essere concretamente realtà nelle diverse scuole è essenziale la spinta consapevole del dirigente scolastico . La formazione sul versante del digitale dovrà consentire al dirigente scolastico a promuovere l’innovazione sia nell’area didattica sia nell’area amministrativa, dove il digitale può molto contribuire al miglioramento dei servizi.

In un contesto in cui la consapevolezza digitale si declina soprattutto nella comprensione di come le tecnologie cambiano e conformano il contesto, il dirigente scolastico ha la responsabilità della visione, della comprensione delle dinamiche di territorio e della gestione del cambiamento. In altri termini, il cambiamento della scuola richiede al singolo dirigente, ma non solo, competenze di e-leadership .

Sono queste le sfide, decisive, della prossima fase di formazione che sta per iniziare.

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