Strategie resilienti per la partecipazione

Partecipare alla vita della città perché sia “smart city significa espandere il principio di cittadinanza, promuovendo forme di auto-organizzazione che attraverso la sussidiarietà interagiscano con l'amministrazione pubblica, per liberare un ruolo attivo che per troppo tempo è rimasto inespresso.

Le strategie resilienti comportano una “visione organica” e condivisa del futuro della città ,  con una progettazione partecipata da parte di tutti gli stakeholder del territorio, qualificando le dinamiche di feedback capaci di attivare la nuova “rete del valore” espressa dalla cittadinanza attiva.

In questo senso la resilienza, intesa come capacità di affrontare e superare una crisi, può esprimere un’idea particolare d’intelligenza connettiva capace di rimodellarsi rispetto alla complessità degli eventi.

Le strategie resilienti per la partecipazione si basano in primo luogo sulla valorizzazione dell’intelligenza connettiva dei cittadini, attraverso particolari format di comunicazione pubblica capaci di sollecitare le dinamiche collaborative.

 

 

I format resilienti e abilitanti per la partecipazione

 

Open Talk

Open Talk è un format di comunicazione pubblica basato sulle dinamiche di partecipazione attiva per il confronto di buone pratiche e l'attuazione di metodologie di open innovation fondate su cooperazione e intelligenza connettiva. Gli Open Talk si svolgono, correntemente, in sessioni parallele e prevedono dei ruoli ben definiti: il conduttore (o shaker) per il coordinamento e l'animazione del dibattito e il rapporteur-rapporteuse ( o portavoce) che nella sessione plenaria riporta i contenuti emersi, rilevando le tag (parole chiave) più pertinenti.

http://it.wikipedia.org/wiki/Open_talk

 

 

Live Twitting e Visual Thinking

Twitter più che un social network è un instant blogging, è nato per raccogliere e condividere appunti istantanei. Con gli hashtag definiti è possibile così tracciare le dinamiche di feedback in tempo reale dei partecipanti ad un evento (un Open Talk in particolare) e visualizzarli in una twitter wall, una “quarta parete” (così intesa, in ambito teatrale, sulla base di una definizione di Bertolt Brecht, perchè rivela la coscienza attiva attiva dello spettatore di fronte alle tre pareti della scena). In questo modo è possibile individuare una “tag cloud live”, la nuvola delle parole chiave che delinea lo sviluppo tematico della discussione.

 

Radio-walkshow

I radio-walkshow sono delle passeggiate con performing media: conversazioni nomadi caratterizzate dall’ausilio di smartphone (e tablet) e cuffie collegate ad una radioricevente (whisper radio) che permette di ascoltare le voci dei  walking-talking heads e repertori audio predisposti. Protagonisti  dell'azione ludico-partecipativa sono gli spettatori-cittadini attivi che si mettono in gioco attraversando uno spazio urbano o qualsiasi altro territorio da esplorare passeggiando. Una strategia dei walk show è quella di attivare “palestre dello sguardo”, per cogliere i dettagli del paesaggio che si attraversa e interpretarli, per input di pensiero laterale, lungo la passeggiata peripatetica. Il principio d'efficacia è nella rivelazione del conversare “ di fianco” rispetto al solito parlare “di fronte” dove ci si rappresenta, sfidando lo sguardo degli altri. Si condivide un cammino e il parlare trova un suo andamento, sollecitando partecipazione e sottraendo rappresentazione. Una soluzione ulteriore è quella del “whisper talk” in cui lo stesso sistema radio viene utilizzato all'interno di eventi, gli Open Talk ad esempio, dove dei gruppi di studio sviluppano una discussione in un contesto rumoroso, circondati da altre sessioni che magari usano impianti di amplificazione e che, grazie alle radio-cuffie, riesce a stabilire un eccellente modalità di conversazione, sussurrando (“whisper”).