Il contributo intende ripercorrere e proseguire il dibattito sul ruolo dell’investimento in formazione e istruzione da parte delle famiglie, da un lato, e delle imprese dall’altro, evidenziando i livelli di rendimento dei titoli di studio e della formazione professionale. L’investimento in ricerca e sviluppo da parte del sistema produttivo, da più parti presentato come parte integrante di una exit strategy dalla crisi efficace e duratura, deve necessariamente confrontarsi con il parallelo incremento del capitale umano, valutando il rapporto costo-opportunità delle scelte formative delle famiglie e delle imprese. Va considerato che il nostro Paese sconta un più basso rendimento dell’investimento in capitale umano, dovuto in parte al particolare profilo del sistema produttivo: i settori dell’industria manifatturiera a tecnologia matura offrono scarsi margini alla crescita tramite l’innovazione, così come la dimensione media delle imprese italiane non permette l’avvio delle economie di scala e delle prospettiva di medio-lungo periodo necessarie alla sostenibilità dell’investimento, per non parlare della disponibilità del credito alla piccola e media impresa manifatturiera, critico sia in termini di vincoli all’accesso che in termini di costo.