IBM ha intrapreso il percorso per le Smarter Cities nel gennaio 2009, e nei primi 18 mesi ha già coinvolto numerosissime città ed enti territoriali. La città più intelligente – dice Cristina Farioli – è in grado di ascoltare e raccogliere le informazioni attraverso un sistema di sensori, il valore di questi sensori viene poi messo a frutto nella misura in cui le informazioni vengono interconnesse e gestite nei processi di governance dell’Amministrazione locale. Partendo dalla peculiare vocazione delle città clienti IBM le accompagna a diventare smarter, ovvero più attrattive, più accessibili, più sicure, più sostenibili, più produttive, più sane e più vitali.