Dopo aver commentato alcuni temi emersi nel corso del convegno (in particolare quello della trasparenza) e dopo aver sottolineato la necessità di un monitoraggio più pressante da parte del Dipartimento della Funzione pubblica sull’attuazione delle norme da parte delle amministrazioni, Danilo Festa si sofferma sul ruolo della Scuola superiore della pubblica amministrazione (SSPA) nel reclutamento della dirigenza pubblica. Il decreto legislativo 1 dicembre 2009, n. 178 all’articolo 1 dice che la SSPA “è una scuola di alta formazione e ricerca che ha lo scopo di sostenere e promuovere il processo di innovazione e riforma della pubblica amministrazione…”. Per rispettare questa “missione” è necessario, secondo Festa, che alla Scuola sia riconosciuto un ruolo più forte. In particolare, la SSPA organizza corsi-concorso selettivi di formazione che permettono l’accesso alla carriera di dirigente nelle amministrazioni dello Stato e degli Enti pubblici non economici, potendo però reclutare tramite questa procedura solo il 30% dei posti disponibili. Una quota da elevare, sottolinea Festa, perché il corso-concorso, essendo aperto anche a candidati esterni alla PA, consente l’accesso a professionalità valide altrimenti escluse da questo tipo di carriera. Limitare i poteri delle amministrazioni nell’arruolare dirigenti non all’altezza del proprio compito deve essere, conclude Festa, uno dei punti principali non solo dei decreti correttivi della riforma Brunetta, ma anche dei possibili interventi futuri del Dipartimento della Funzione pubblica.