Angelo Mari compie alcune considerazioni di carattere generale sui lavori svolti durante la giornata, partendo dal concetto di integrazione, nato a partire dalla legge 328. Secondo il relatore, dalle riflessioni è emerso che è necessario passare dalle 3 tipologie finora considerate – istituzionale, gestionale e professionale – , ad un sistema di condivisione, quindi dalla separatezza ad obiettivi comuni.
Mari insiste poi sulla funzione di coordinamento del suo dipartimento, evidenzia che può essere anche di tipo orizzontale, derivante dalla condivisione, con un punto di riferimento neutro rispetto ai soggetti in campo, per cui il facilitatore deve garantire la reciprocità dei rapporti
Riflettendo sul fatto che oggi si è riflettuto non tanto sul contenuto, quanto sul contenente, sottolinea che in realtà si può partire dalla buone pratiche anche per produrre conoscenza. A partire della considerazione che l’esperienza è costituita dalla somma degli errori compiuti durante la vita, Mari conclude infine che una chiave di lettura del sistema delle buone pratiche è anche in negativo. Anche questo è un aspetto che va esplorato, per cui è necessario rendere lo strumento flessibile, in modo che l’interpretazione non venga data a monte.