Immigrazione, le previsioni da qui al 2020.

Paolo Feltrin presenta una classica analisi del fenomeno migratorio, concentrandosi solo nell’ultima parte su questioni previsionali a livello nazionale. Feltrin sottolinea che sono soprattutto tre gli elementi da considerare rispetto ai dati strutturali sul fenomeno in Italia: primo il picco degli anni 2000; secondo che esso raggiunge presto tetti simili alle medie europee e ad alta immigrazione; terzo la forte concentrazione territoriale registrata nel nord e nei settori occupazionali più bassi. A fronte della disoccupazione che sta colpendo gli italiani, tra gli stranieri si registra invece un aumento degli occupati, visto che sono andati a coprire lavori per cui noi non siamo disponibili o non abbastanza.
Rispetto alle previsioni, Feltrin sottolinea che gli scenari possibili sono tre, perché seppur la nostra evoluzione demografica richieda l’apporto di immigrati, non è invece certo come evolverà la crisi economica e l’organizzazione aziendale, secondo il nuovo modello di efficienza o meno. Le prospettive al 2020 variano tra l’aumento di un milione di immigrati alla loro riduzione. Unico elemento certo è che, tranne la quota che sarà richiesta nei servizi, fino al 2015 la situazione sarà relativamente sotto controllo, al netto delle questione politiche, per cui questo consentirà per la prima volta, dopo 15 anni, di riflettere un attimo e costruire politiche più adeguate.