L’impegno degli enti locali per richiedenti asilo e rifugiati.

Maria Silvia Olivieri lavora per il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (SPRAR), la rete degli enti locali che, insieme al terzo settore, dal 2001 si occupa di misure di accoglienza integrata per le due categorie di stranieri. Dopo il primo intervento di supporto, essi promuovono percorsi di inserimento socio-economico, per favorire la riconquista dell’autonomia da parte dei loro assistiti
Naturalmente sono molti i fattori che generano ostacoli. Alcuni sono quelli che accomunano italiani ed immigrati, come la crisi del mercato del lavoro o la più generalizzata crisi del welfare. Altri invece li accomunano ad altri immigrati, ovvero al fatto di essere stranieri, ad esempio la piaga del lavoro sommerso, l’assenza di reti sociali informali come la famiglia, il non accesso al credito. Da non dimenticare inoltre la componente discriminatoria o elementi specifici dello status, visto che sono migranti forzati, con una fuga dilatata nel tempo e nello spazio.
Secondo Olivieri, in accordo con Cesareo, le politiche dell’integrazione dovrebbero essere basate sulla bidirezionalità ossia il coinvolgimento di entrambe le parti, anche in senso verticale, con un sempre maggiore contatto tra il governo centrale, che stabilisce i provvedimenti quadro, e la periferia, che sperimenta gli interventi. Necessario inoltre puntare sulla multidimensionalità, non solo sull’inserimento lavorativo, senza aver paura delle contaminazioni.