Elisa Grandi inizia il suo intervento sottolineando come l’Italia abbia una normativa sul diritto d’autore vecchia di settant’anni. In questi anni il mondo è cambiato soprattutto con l’avvento della rete e, anche se ancora troppo spesso si associa alla libertà della rete il concetto di gratuito, stanno nascendo sistemi di equa retribuzione delle opere d’ingegno. Le regole non sono necessariamente limitazioni alla libertà, ma sono soprattutto meccanismi necessari per garantire l’offerta stessa di contenuti in rete. Per far capire questo concetto occorre lavorare per la formazione, soprattutto quella dei giovani, e soprattutto lavorare per trovare forme di retribuzione più eque. Un esempio di questa forma di finanziamento è una tassa di scopo sul canone delle connessioni ad internet.