Guido Scorza inizia il suo intervento richiamando i due interventi che lo hanno preceduto, quello di Gianluca Scarponi e quello di Alessandro Occhipinti, e sui toni che questi relatori hanno usato, per sottolineare come, in materia di tutela del diritto d’autore, il modello di business legale dovrebbe venire prima delle iniziative di enforcement. Gli utenti della rete non sono, infatti, bovini facili da guidare attraverso steccati o barriere, l’approccio corretto per Scorza è quello di promuovere il mercato legale sulla rete e solo dopo concentrarsi sui “ladri”, ma sui veri ladri, ossia su coloro che scientemente di fronte alla possibilità di fruire facilmente di un contenuto legale scelgono di fruirne in maniera pirata. Piuttosto delle campagne di pirateria che fanno del fruitore un criminale e che innescano meccanismi di mitizzazione, occorrerebbe, quindi, mettere mano alla normativa anche in considerazione del fatto che il diritto d’autore è solo uno tra i diritti fondamentali sanciti dalla Costituzione.