Eccellenze ed inefficienze della rete italiana per il lavoro.

Aviana Bulgarelli concorda sul fatto che l’obiettivo della rete per il lavoro è la presa in carico delle persone, lanciando un segnale positivo: le azioni di contrasto alla crisi economica, in particolare la concessione degli ammortizzatori sociali in deroga, a partire dal 2009, ha permesso di farsi carico di oltre 300 mila persone. Molteplici le azioni di politiche attive adottate, con un’attenzione in particolare alla valutazione ed analisi delle competenze, e la successiva creazione di percorsi formativi personalizzati. Iniziative talmente apprezzate da far diventare l’Italia capofila del net@work europeo, per la circolazione delle buone pratiche di integrazione.
Su un altro fronte esiste invece un problema tutto italiano: i canali formali strutturati per favorire l’occupazione collocano solo l’11% delle persone, seppur con un’evoluzione nel tempo, mentre il canale principale rimane quello delle reti familiari, con una percentuale del 31%, che diventa 38% nel caso dei giovani. Si tratta di un problema di inefficienza del nostro mercato del lavoro, che rischia oltretutto di bloccare i talenti delle persone, in un momento storico in cui a livello globale si parla della necessità di valorizzarli.
L’Italia si dimostra di nuovo un’eccellenza, invece, nella capacità di rendere manifeste e poi di mettere in rete quelle che sono le competenze presenti e future richieste dalle imprese private e pubbliche, indagando poi sulla capacità di risposta del sistema scolastico e formativo. Risultati raggiunti grazie a un sistema misto di analisi dei fabbisogni professionali molto articolato, all’interno del portale cliclavoro.