Mercato del lavoro regionale e le nuove sfide: istruzione formazione, apprendistato e orientamento.

Far in modo che le politiche per il lavoro siano al centro di quelle per lo sviluppo e rinnovare i servizi dedicati, attraverso una sussidiarietà sia verticale che orizzontale. Queste per Marco Lucchetti le sfide che attendono il nostro paese sul fronte occupazionale. In primo luogo è fondamentale passare ad una gestione territoriale anche al sistema dell’istruzione e della formazione professionale, sulla base del titolo V della riforma Costituzionale, secondo le necessità del mondo produttivo e del mercato del lavoro locale.
Nelle Marche tutto il sistema è stato rivisitato in questo senso, tanto che da settembre saranno avviate nuove forme di istruzione superiore più aderenti alle necessità territoriali, mentre gli stessi attori locali proporranno percorsi lavorativi mirati, secondo un modello di formazione continua.
Un altro strumento per recuperare le professionalità conformi alle esigenze del mercato è l’apprendistato, già avviato nelle Marche nel 2005. L’auspicio rispetto al nuovo decreto nazionale sul tema è che un dibattito serio ne porti a valutare l’efficacia dalla prospettiva della formazione, e non solo dell’abbassamento del costo del lavoro. Anche il servizio orientamento va ritarato sulla reale conoscenza del mercato del lavoro, non è un caso che al momento i centri per l’impiego siano poco funzionali rispetto all’incontro domanda-offerta.
Luchetti compie una carrellata su tutte le politiche di sostegno alla produzione attivate nelle Marche, come i prestiti d’onore e l’incentivazione alle assunzioni. Sono stati spesi 12 milioni di euro nelle azioni dirette, complessivamente 25 milioni comprendendo anche l’incentivazione del credito.