Lo sviluppo sostenibile ha assunto un ruolo centrale all’interno delle attività di Consip, che ha coniugato questo obiettivo con la propria mission, ovvero la razionalizzazione della spesa per l’acquisto di beni e servizi. Lidia Capparelli illustra questo percorso, cominciato circa 5 anni fa, e riporta alcuni esempi per definire l’impegno di Consip in materia di sostenibilità. Il riferimento normativo è il “Codice dei contratti pubblici” del 2006, in cui si dice che il principio di economicità può essere subordinato, entro certi limiti, a criteri di promozione dello sviluppo sostenibile. Il riferimento strumentale è la piattaforma di e-procurement gestita da Consip, piattaforma per la semplificazione degli acquisti che mette in relazione fornitori e PA in un processo completamente dematerializzato. In questo senso, l’innovazione di processo (innovare nel modo di acquistare) favorisce lo sviluppo sostenibile e, allo tempo, garantisce un grosso risparmio. Con la dematerializzazione dei flussi, infatti, vengono eliminati tutti i costi legati al ciclo della carta (spedizione, archiviazione, conservazione). Nella relazione vengono ricordati inoltre: alcuni “bandi verdi” attivi nel Mercato Elettronico della PA (raccolta differenziata, mobilità sostenibile e fonti rinnovabili); gli obiettivi ambientali in ambito Information Technology; la formula dei contratti a prestazione per favorire l’efficienza energetica sia all’interno degli edifici della PA che nella gestione dell’illuminazione pubblica; il “Premio Green Public Procurement e Progetti sostenibili” promosso da Consip.