Giuseppe Cotturri introduce la nozione di capitale sociale, sempre più usata, che indica la capacità dei cittadini di farsi carico di problemi di interesse generale. Un tema scelto per aprire un confronto sul concetto di sussidiarietà orizzontale, inserito nella nostra Costituzione nel 2001con l’articolo 118. Una norma che fa riferimento all’iniziativa autonoma dei cittadini per la tutela dei beni comuni, ai fini del governo della società, con margini di manovra più ampi rispetto alla semplice erogazione di servizi in conseguenza della riduzione nell’offerta pubblica. Una strategia che comporta un’evoluzione da un modello accentrato di Stato a un modello diffuso e caratterizzato da principi di coesione e di tipo federativo. Ma i cittadini ed il cosiddetto terzo settore sanno cogliere questa opportunità?
Prima di tutto occorre la giusta interpretazione del principio di sussidarietà, ecco perché il tema del capitale sociale assume particolare importanza. Esso indica quella circolarità esistente tra ciò che i cittadini possono fare e le istituzioni realizzano per stimolare l’iniziativa civica e che viene invece sottovalutata dalla scienza sociale. Il significato più innovativo dell’articolo 118 è infatti il margine di azione consentita alle istituzioni per aprire spazi agli interventi dei cittadini in direzione del bene comune, affidando il futuro ad una virtuosa cooperazione tra le due parti. Tanto da registrarsi in seguito uno sviluppo di soggetti del terzo settore prima impensabile.
L’iniziativa presa da Labsus e FORUM PA per premiare le buone pratiche del settore rappresenta dunque un esempio di quanto si può realizzare ed una spinta all’innovazione.