Germana Panzironi spiega come una valutazione sistemica in ambito scolastico, a lungo ostacolata in nome di una male interpretata libertà di insegnamento, sia necessaria per uno sviluppo virtuoso del sistema. A differenza di molti altri Paesi europei, che sin dagli anni ’80 hanno adottato solidi sistemi di valutazione dell’istruzione pubblica, l’Italia è ancora in una fase sperimentale. Durante il Ministero Gelmini ci si è finalmente iniziati a muovere lungo tre assi principali: valutazione del corpo docente e dei dirigenti scolastici, misurazione dei livelli di apprendimento in relazione alla definizione di standard almeno nazionali, valutazione di impatto dell’azione educativa.