Ciro Toma offre una testimonianza del processo di adeguamento dell’Inps alla riforma Brunetta. In primo luogo l’Inps ha saputo cogliere lo spirito della legge di riforma della PA passando dal concetto di “amministrazione” a quello di “direzione” del personale. Si è inoltre avviata una progressiva riduzione delle risorse umane, che da oltre 32 sono diventate 27mila, attraverso un vero processo di riorganizzazione della strutture della produzione, come se fosse una vera fabbrica, per cui fondamentale è stato il processo di telematizzazione. E’ stato promosso un azzeramento della struttura esistente, con una selezione interna per i livelli intermedi e personale coinvolto nelle procedure di selezione delle posizione organizzative, oltre ad un processo di formazione strutturata per tutti gli operatori dell’istituto.
Si sono inoltre promosse delle selezioni basate per il 30% sulla valutazione della performanceindividuale, ed è stato introdotto inoltre un coefficiente di merito per ogni dipendente. Fin dall’inizio l’adesione al a progetto “Mettiamoci la faccia” è stato un modo per considerare la customer satisfaction un elemento della valutazione sia dei dipendenti ma soprattutto dei dirigenti.
Inps ha inoltre puntato molto sul valore dell’etica e della responsabilità del dipendente pubblico, tanto da adottare un codice di comportamento che non risulti solo astratto. E’ stato persino avviato un sistema di monitoraggio di sanzioni dei comportamenti, che rende più serio ed efficace il modo di operare.