La Federico II di Napoli adotta la firma digitale.

Guido Russo parla del processo con cui l’università Federico II di Napoli sta adottando la firma digitale, che rappresenta l’elemento irrinunciabile seppur critico della semplificazione dei processi, che sono hanno in genere tempi biblici all’interno della PA. Il relatore evidenzia che in realtà la firma digitale – rispetto alla quale non esiste ancora una cultura nel settore pubblico – rappresenta solo l’ultimo passo di un processo che prende avvio con le fasi di autenticazione ed autorizzazione
Da parte sua, l’università Federico II, da ottobre, sta procedendo alla distribuzione della firma digitale tramite dispositivo USB AI suoi 5mila docenti e funzionari, raggiungendo finora il 20% degli utenti. In questo modo sono state avviate anche altre applicazioni, tra cui il verbale online e il mandato di pagamento elettronico.
Russo spiega che il processo di distribuzione della firma è gestito internamente, con docenti e tecnici che, una volta presentate le proprie credenziali, possono ritirare presso l’URP il proprio dispositivo USB personalizzato, che ha validità a termine e può essere autorizzato per varie operazioni, a partire dal log in. Il sistema di rilascio e rinnovo comporta un costo annuale di 20 euro per ogni certificato, il quale viene però ammortizzato dalla semplificazione dei processi.