Enrico Periti premette che il suo è un contributo che offre anche un altro punto di vista, considerando che lui non fa parte del tavolo tecnico dell’università digitale. Secondo il suo parere la questione centrale è data dalla necessità di una riorganizzazione complessiva che non riguarda solo la tecnologia e quindi gli strumenti ma l’intero processo di gestione del sistema universitario, che va declinato secondo una logica diversa, ossia l’esigenza di soddisfazione dell’utente. E’ questo infatti ciò che si aspettano gli studenti che sono dei nativi digitali consolidati, e non solo da parte del personale tecnico amministrativo, ma dell’intero corpo docente.
La situazione non è facile, anche perché mancano i soldi, e la possibilità di cambiamento non è rapida, considerando che l’attuale personale ha una mentalità diversa. Non è dunque vero che spingendo per investimento su ICT si ha un recupero di denaro nell’immediato, bensì una spesa maggiore che, solo se va bene, nel lungo periodo potrebbe trasformarsi in investimento.
Dopo un passaggio sul ruolo del Cineca, e della nuova figura del direttore generale prevista dalla Riforma Gelmini, Periti conclude infine sottolineando come finalmente sia stata imboccata la strada giusta rispetto alla verbalizzazione degli esami.