La PA come “sistema”: una visione necessaria per la selezione dei vertici apicali

La selezione dei vertici apicali delle amministrazioni è un argomento centrale e difficile da affrontare, in cui si inseriscono tre elementi: il tema del rapporto fiduciario, che non si può ignorare; il vincolo sul cosiddetto sistema dello spoil system; il tema delle competenze e professionalità necessarie. Questo il quadro tracciato da Andrea Garlatti, che sottolinea come tutto ciò si inserisca in un contesto in cui ci sono enti locali con molto personale e grandi professionalità e altri sotto organico, e in cui sono presenti forti limiti agli incarichi esterni. A fronte di questo Garlatti prospetta due linee di azione, che presuppongono una visione della PA come “sistema”: la prima propone di ampliare l’istituto della mobilità tra comparti diversi; la seconda si rifà a un disegno di legge che prefigura per la dirigenza un registro tendenzialmente unico dei dirigenti abilitati (non solo quelli di ruolo). Tutte le persone inserite nel registro sarebbero a disposizione del “sistema PA”. Garlatti, inoltre, sottolinea la differenza tra chiamate puramente fiduciarie e assegnazione di dirigenti a tempo determinato su specifici progetti: infatti è vero che il personale della PA deve essere tendenzialmente di ruolo, ma questo deve poter riguardare solo la core activity costante dell’ente, non può riguardare anche tutti i progetti di innovazione.