La città è intelligente quando capisce come fare innovazione.

Secondo Giorgio Pighi per fare innovazione è necessario capire come, secondo quanto espresso dal  termine “intelligente” nel suo etimo latino. Questo il lavoro che il suo Comune ha compiuto per costruire un’esperienza culturale come quella del festival della Filosofia,  cercando di capire come raggiungere numeri significativi senza aumentare i costi. Altro profilo approfondito dalla sua amministrazione è quello di non tenere un atteggiamento rivendicativo sulla sicurezza pubblica nei confronti del governo centrale.
Pighi si dice inoltre d’accordo con le leggi Bassanini degli anni ’90, secondo cui l’amministrazione pubblica deve basarsi su efficienza, efficacia ed economicità, ponendo particolare attenzione all’elemento welfare e quindi alla  capacità di raggiungere quanti hanno bisogno di servizi.

Nel secondo intervento Pighi dichiara che il modo per fare innovazione è premiare chi la produce secondo parametri prefissati e misurabili, determinando nei loro confronti effetti significativi in termini di entrate e patto di stabilità. Non si può infatti archiviare il fattore debito pubblico, ma il sistema degli enti locali è chiamato a denunciare cosa non va rispetto ai criteri con cui viene applicato il patto e alle conseguenze dei tagli lineari, E’ uno scandalo che ci siano risorse disponibili nella Cassa depositi e prestiti ma i Comuni non possano utilizzarli. 
Il sistema degli enti locali deve inoltre puntare all’efficienza, nel senso di individuare il problema e, finché ci sono gli spazi, mettersi in condizioni risolverlo se il sistema paese non ci riesce.