La città intelligente: Reggio Emilia, città delle persone.

Nel primo intervento Mauro Bonaretti premette che la questione del patto di stabilità pesante e del blocco dei finanziamenti è fondamentale, quando non era invece necessario che le problematiche della finanza pubblica ricadessero sugli enti locali.
Tornando ai contenuti, il logo del loro Comune parla di “Reggio Emilia, città delle persone”, intese come centrali, nonché come proprietarie della città. Se dunque si parla di scegliere, vista la scarsezza di risorse, la loro priorità è privilegiare l’equilibrio di sistema ossia di comunità, e non l’individualità.  Le sfide su cui lavorare sono il tema della crescita, quindi degli investimenti in ricerca ed innovazione, e del welfare, che è da ripensare, considerando che la domanda sociale sta esplodendo. Da ultimo, se essere intelligenti vuol dire essere furbetti, forse diventa un valore essere stupidi.

Nel secondo intervento, rispetto al patto di stabilità, Bonaretti sottolinea che non bisogna fare confusione tra spesa corrente ed investimenti e che quest’ultimo è un problema vero, per cui è necessario cercare delle soluzioni attraverso la Cassa depositi e prestiti.
Rispetto alle richieste da fare al governo centrale, la prima è quella di lasciarli almeno lavorare visto il caos generato dalla pluralità di provvedimenti discordanti.  La seconda riguarda il recupero delle risorse economiche attraverso il parternariato e l’attrazione degli investimenti, da parte dell’Unione europea e degli imprenditori. Tenendo comunque presente che esiste lo spazio per fare innovazione senza costi, visto che essa è già intrinseca rispetto ai processi, si tratta di compiere le scelte giuste.