Giorgio Santini dichiara che per il sindacato l’approccio da seguire per costruire un percorso di conciliazione dei tempi di vita delle donne è quello dell’occupabilità, secondo due direzioni: da una parte, quella delle politiche genericamente sociali, dall’altra con le politiche legate alla loro inclusione nel mercato del lavoro. Va in questo senso l’accordo siglato con il ministero del Lavoro il 7 marzo, che resta però solo un protocollo di intenti ed una premessa al lavoro da compiere.
In primo luogo nel senso di completare il quadro legislativo con interventi che siano strutturali, come nel caso del collegato al lavoro, cercando di rendere il part time lungo uno strumento più strutturale del mercato del lavoro, molto adatto alle nuove occupazioni legate servizi e già preso a modello dall’Olanda.
La seconda questione è legata allo sviluppo di una nuova contrattazione collettiva di tipo generativo, attraverso una serie di modalità contrattuali costruite su dimensione aziendale o territoriale. Ciascuna contrattazione diventa così un piccolo motore per agire sulle leve che permettono di risolvere il problema, tra cui innanzitutto le politiche degli orari, che sono le più complesse. Tra le buone pratiche da incentivare ci sono l’agevolazione fiscale, il telelavoro, la disciplina dei permessi, il welfare aziendale attraverso i nidi, le politiche integrative in ambito previdenziale o socio-sanitario, la formazione.